Paura in un centro accoglienza migranti nel Milanese. Un 19enne della Costa D’Avorio è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di aver colpito con un pugno un 61enne di origine egiziana ferendolo gravemente, all’interno della casa per richiedenti asilo politico di San Zenone Al Lambro. L’aggressione è avvenuta per motivi ancora da accertare e la vittima, che è un operatore, dipendente della struttura è stato ricoverato all’ospedale Policlinico di Milano in condizioni molto gravi: è in prognosi riservata, in pericolo di vita. Lo leggiamo sul Giorno. Un copione che si ripete. Le cronache parlano costantemente di aggressioni ad operatori ed operatrici nei centri di accoglienza. Stavolta il caso è più grave di altre situazioni passate, perché l’uomo sta rischiando seriamente la vita.

Secondo una prima ricostruzione dei militari intervenuti, al culmine di una discussione, l’ospite del centro avrebbe sferrato un solo, forte, pugno sulla testa dell’uomo che sarebbe crollato a terra privo di sensi. Soccorso dal 118, l’uomo è stato trasportato al Policlinico in codice rosso e ora i medici dovranno accertare se la forte emorragia cerebrale che ha riportato è stata causata dal pugno o dalla successiva caduta, fatto questo che potrebbe cambiare l’ipotesi di reato contestata al 19enne, che al momento è quella di lesioni gravi. Il centro sorge nella struttura che ospitava l’hotel Ambra, in via Maestri del lavoro 3. L’albergo fallì e fu venduto all’asta nel 2015 e acquistato dalla Fondazione Fratelli di San Francesco d’Assisi che ne fecero un centro per ospitare circa 150 richiedenti asilo politico provenienti dalla zona sub-sahariana.