Ora Carles Puigdemont rischia fino a trent’anni di carcere

26 Mar 2018 19:07 - di Redazione

Alla fine, dopo cinque mesi di “esilio volontario” in Belgio e in giro per l’Europa, per  Carles Puigdemont è arrivato il momento di comparire davanti a un giudice. Il paladino esagitato degli indipendentisti catalani è in una prigione nella città di Neumunster, a sud di Kiel, dove era stato incarcerato dopo l’arresto presso una stazione di servizio lungo l’autostrada A7, poco dopo l’ingresso sul territorio tedesco dalla Danimarca.

“Una buona notizia”: così la vicepremier spagnola Soraya Saenz de Santamaria ha commentato l’arresto dell’ex presidente catalano, secondo cui i fatti dimostrano che “nessuno può prendersi gioco della giustizia a tempo indefinito”.

Il governo tedesco tenta di mantenere un equilibrio nella vicenda, esortando a “risolvere il conflitto sulla base del diritto spagnolo”. Così ha risposto ai giornalisti Steffen Seibert, portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel, ricordando che “la Spagna è uno Stato democratico”. Seibert ha aggiunto che la situazione che si è venuta a creare in Catalogna è una questione interna e che l’arresto di Puigdemont non avrà ripercussioni sulle relazioni bilaterali tra Spagna e Germania.

Invariata la posizione della Commissione europea: la crisi catalana è e resta un problema interno alla Spagna. “La nostra posizione è radicata nella relazione che il diritto Ue e la Commissione europea hanno con i procedimenti costituzionali nei nostri Stati membri e con l’ordinamento costituzionale degli stessi. È una posizione che non cambierà: sugli sviluppi giudiziari non commentiamo, né qui né altrove”, ha dichiarato Alexander Winterstein, vice portavoce capo della Commissione.

Puigdemont è accusato dalla giustizia spagnola di ribellione aggravata, un reato che comporta fino a 30 anni di carcere, per aver avviato il processo indipendentista in Catalogna. Venerdì, in Spagna, il giudice del Tribunale supremo Pablo Llarena ha riattivato il mandato d’arresto europeo contro Puigdemont e gli altri esponenti catalani in esilio, revocato lo scorso dicembre, emettendo il nuovo provvedimento che ha portato al fermo in Germania.

Commenti

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  • Mauro 28 Marzo 2018

    Non sono d’accordo con la volontà della catalonia di diventare indipendente:Tra l’altro avrebbe aperto le porte all’idea di molte altre regioni di diventare indipendenti dallo stato sovrano. Incarcerarlo è un altro errore perchè non ci può essere reato d’opinione:Quanti andrebbero in galera?

  • Pierluigi 27 Marzo 2018

    Al giorno d’oggi è assurdo c he una persona, per di più un rappresentante del popolo liberamente eletto dai propri concittadini con una valanga di voti, possa essere arrestato per quello che a tutti gli effetti è un reato d’opinione. Certe cose succedevano negli stati comunisti prima della caduta del muro di Berlino

  • elonora ferrari 27 Marzo 2018

    mai una parola di disgusto nei confronti del re spagnolo e di rajoi . bravi bastardissimi voi . ammazzate vecchi e bambini e donne e poi mettete microspie nelle auto del vostro nemico . complimenti . e non parliamo della spia avvelenata , avanti popolo imbecille urlate contro putin , tanto questo inverno che verrà vi scalderete col fiato come si usava un tempo .

  • Mario Salvatore Manca di Villahermosa 27 Marzo 2018

    Sandy Caine ed Ernesto Grossi sono dei SUV. Nel senso che sono dei FUORI STRADA. Mazzini, tanto per cominciare, era un ladro, che ogni volta che c’era qualche retata austriaca scappava subito all’estero con i soldi dei patrioti. Garibaldi, se non altro, pagava di persona. E se il Re non l’avesse fermato a Teano, chissà i casini che avrebbe combinati invadendo anzitempo lo Stato Pontificio!
    Mario Salvatore Manca

  • Mario Salvatore Manca di Villahermosa 27 Marzo 2018

    Il signor Puidgemont può ritenersi fortunato: in altri tempi una secessione del genere gli sarebbe valsa la forca. Ma forse nel suo caso è troppo lusso: avrebbe finito di soffrire…
    Mario Salvatore Manca

  • Renato Francione 27 Marzo 2018

    Bene così, nessuno ha il diritto di prendersi gioco delle leggi che regolano uno stato democratico. In un mondo centralizzato dove crede di andare una regione che pretende di agire autonomamente. Anche noi abbiamo regioni a statuto speciale, ma nell’ambito di una nazione unica ed indivisibile. Gli estremismi portano sempre danni ad una sana concreta conduzione sociale di un popolo.

  • Sandy Caine 27 Marzo 2018

    Un martire in più. Ha combattuto per le sue idee di libertà e quindi è considerato più pericoloso di un terrorista. Garibaldi e Mazzini erano terroristi anche loro!

  • Ernesto Grossi 27 Marzo 2018

    Scandalosa Europa di m****!
    Diamo noi ospitalità al governo in esilio dei fratelli spagnoli. Pensano di fare amare l’Europa di più da parte dei popoli europei comportandosi così. Alle prossime Europee saranno triplIcati i voti dei “poulisti”.