Leggiamo su Ciociaria oggi: «Se martedì gli ospiti della struttura avevano fermato il furgoncino con i pasti, criticando il cibo, stavolta si sarebbero infuriati per i ritardi nei permessi. La loro attesa sulla richiesta di asilo durerebbe da un anno. Protesta simile a quella di tanti altri immigrati, ospiti di altre cooperative, messe in scena nelle ultime settimane. Così, l’assessore ai servizi sociali Benedetto Leone rivela di aver programmato verifiche a tappeto in tutte le realtà sul suolo cassinate, con l’obiettivo di stilare una relazione e di inviarla a ministero e prefettura. Ma svela anche: «Mi è arrivata la richiesta di una cooperativa già operante a Cassino, la quale voleva una lettera di presentazione da poter allegare alla partecipazione di un nuovo bando della prefettura. Ho risposto assolutamente No. Perché penso che la città abbia già un numero superiore di richiedenti asilo rispetto a quanto dovrebbe averne e perché dobbiamo fare una battaglia per la clausula di salvaguardia che, ad oggi, non è stata applicata». Leone ha precisato che tutte le richieste di nuovi arrivi di migranti in città, fuori dal progetto Sprar, saranno respinte in quanto il numero dei richiedenti asilo ospitati nelle strutture di accoglienza cittadine è già superiore.

Migranti, insulti e minacce agli operatori

La struttura interessata da questi reclami, si apprende invece  è quella di via Vaglie, la stessa per cui l’amministrazione comunale della città del basso Lazio avrebbe decretato una mancanza di agibilità. L’assessore ai servizi sociali, ha annunciato verifiche su tutti i plessi territoriali. Le verifiche, intanto, sembrano aver evidenziato problematiche strutturali: centouno profughi sarebbero ospitati in spazi fatiscenti.  Tre, infine, sarebbero i migranti deferiti per aver “insultato e “minacciato” due operatori della cooperativa. Una denuncia, invece, sarebbe arrivata dai profughi stessi, che avrebbero così segnalato il tutto al Commissariato di polizia della zona. Cassino, insomma, ancora teatro di proteste.