Minacce, calci e pugni alla moglie, botte alla figlia piccola: 4 anni di violenze

29 Mar 2018 13:01 - di Gianluca Corrente

Vessazioni psicologiche, botte, insulti e minacce alla moglie anche davanti ai figli. Alla base delle violenze dell’uomo, che stando ai raccapriccianti contenuti della denuncia andavano avanti da circa quattro anni e che vedevano coinvolta anche la loro bambina, peraltro finita in ospedale, gli improvvisi scatti d’ira che si verificavano regolarmente per motivi di gelosia, a seguito di litigi per futili motivi e allorquando l’uomo faceva uso smodato di bevande alcoliche.

Calci e pugni su tutto il corpo

Gravi episodi di violenza per i quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di San Polo d’Enza hanno denunciato l’uomo, un 29enne originario di Torino, alla competente Procura per i reati di maltrattamenti in famiglia continuati e lesioni personali aggravate ai danni della stessa consorte, una 24enne reggiana, e della figlia minore di 3 anni. La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri di San Polo d’Enza, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale, l’applicazione nei confronti dell’uomo, della misura cautelare del divieto di avvicinamento prescrivendogli di mantenere una distanza di almeno 500 metri e di allontanarsi immediatamente in caso di incontro occasionale. Pesanti come un macigno le contestazioni mosse all’uomo nei capi d’imputazione alla base del provvedimento. All’uomo infatti gli sono stati attribuiti dal 2014 maltrattamenti abituali verso moglie, botte in più occasioni al volto e alla schiena. Il 29enne in un’occasione è arrivato persino a prenderla a calci e pugni in tutte le parti del corpo sino ad arrivare a strapparle il piercing dal polso. Sovente minacciava di ucciderla e negli ultimi mesi non le permetteva di uscire sola da casa. Per quanto riguarda la bambina in più occasioni la colpiva con schiaffi al sedere, sovente la faceva assistere alle violenze a danni della madre e di recente una notte l’ha colpita violentemente su tutto il corpo perché colpevole di non riuscire ad addormentarsi. Condotte che, riscontrate in maniera puntuale e dettagliata dai carabinieri di San Polo d’Enza hanno visto la Procura richiedere l’odierno provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri.

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