Maltempo, l’inverno “anomalo” c’è costato 300 mln di € di danni. Ecco come

11 Mar 2018 12:21 - di Redazione

Pioggia, gelo, neve. Esondazioni, gelicidio, alluvioni, frane, smottamenti e vere e proprie bufere di neve anche a bassa quota, e laddove proprio non ci si aspetterebbe proprio. Spiagge imbiancate, fiumi esondati e centri cittadini invasi dal fango e sommersi dalle acque, hanno caratterizzato un inverno di maltempo di cui ora può cominciare la conta dei danni.

Maltempo, al via la conta dei danni

E ad aiutarci in questo drammatico cahiers de doleances interviene, puntuale come sempre, la Coldiretti che, sulla base delle elaborazioni su dati Ucea in riferimento all’allerta della protezione civile per l’arrivo di temporali e venti forti dal Nord al Centro con rischio idraulico in molte regioni, dalla Liguria all’Emilia Romagna fino in Toscana, ricorda anche come: «Tra pioggia, gelo e neve al nord è caduta in questo inverno il 20% di acqua in più rispetto alla media, con un decisa inversione di tendenza rispetto al deficit idrico fatto registrare nelle stagioni precedenti». Non solo: «L’arrivo di piogge e temporali violenti al centro nord – sostiene Coldiretti – preoccupa ora per la stabilità idrogeologica, con preoccupazione per i fiumi ed il rischio frane o smottamenti per i terreni. I cambiamenti climatici si abbattono infatti su un territorio fragile in cui sono 7145, ovvero l’88,3% del totale, i comuni italiani a rischio frane e/o alluvioni».

E la Coldiretti avverte: non è ancora finita

La nuova ondata di maltempo, continua la Coldiretti, «colpisce le campagne dove è ancora in atto la conta dei danni provocati dalla devastante gelata provocata da Burian che ha già distrutto gli ortaggi in campo e provocato perdite consistenti nelle piante da frutto e ulivi. Un inverno anomalo che – conclude la Coldiretti – ha distrutto i raccolti di decine di migliaia di imprese agricole con danni che potrebbero raggiungere i 300 milioni di euro». Un  inverno, insomma, da cui stiamo, metereologicamente parlando, sul punto di uscire, ma i cui danni graveranno sulle nostre spalle ancora a lungo…

Commenti

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  • C. Brandani 12 Marzo 2018

    A Brescello (RE) il Po potrebbe straripare di nuovo. E allora? Nel film “Don Camillo” venivano mostrate le scene degli sfollati che abbandonavano le loro case alluvionate. Erano gli anni 50 e di global warming ancora non si parlava e ne di cambiamento climatico. Era il 1° marzo 1984 quando per una forte nevicata sono rimasto dietro ad uno spartineve per Milano dovendo accompagnare mia moglie a partorire la mia seconda figlia. Da allora sono trascorsi 32 anni e non è più nevicato in marzo eccetto quest’anno. Non raccontiamoci balle per favore!

  • C. Brandani 12 Marzo 2018

    Ma non era di moda addebitare tutto al cosiddetto “global warming” sbandierato con laute prebende da Al Gore e Camillo (alias Principe Carlo d’Inghilterra)? In estate non piove ed i fiumi sono secchi mentre in inverno piove e nevica da che mondo è mondo ed i fiumi si riempiono di nuovo. Dov’è il nuovo problema?