Lo jihadista arrestato era pronto a colpire. Avrebbe dovuto essere già espulso (video)

28 Mar 2018 15:44 - di Federica Argento

La beffa. Il marocchino naturalizzato arrestato,  pronto a colpire, non doveva stare in Italia. «Il ragazzo arrestato oggi a Torino con l’accusa di essere affiliato all’Isis era già stato condannato per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Cosa ci faceva ancora in Italia?». La madre di tutte le domande arriva da Fratelli d’Italia, dalla parlamentare Augusta Montaruli. Ogni volta è un interrogativo ricorrente: figure pericolose e già “attenzione” finiscono per continuare ad avere un ruolo pericoloso per la sicurezza. «Sarebbe dovuto rientrare in quei soggetti pericolosi da espellere e invece era a casa ad agire contro il nostro Paese – continua l’esponente di FdI-. Il fatto che sia stato ritenuto naturalizzato non può essere considerato un ostacolo all’espulsione posto che lo stesso era già attenzionato proprio per fatti attinenti al delitto di terrorismo. Chi ha concesso la naturalizzazione, quando e su che basi?». Queste saranno le domande che Fratelli d’Italia presenterà in un’interrogazione al ministero dell’Interno.

Chi è Halili Elmahdi

Partecipazione all’associazione terroristica dello Stato Islamico. E’ questa l’accusa con cui è stato arrestato Halili Elmahdi, 23enne marocchino naturalizzato italiano, che “si informava sull’utilizzo di un coltello e stava studiando come preparare un camion per compiere un attentato”, fa sapere il questore di Torino, Francesco Messina, che ha aggiunto: “Era il momento di intervenire non potevano permetterci che facesse un salto di qualità operativa e di aspettare che individuasse un obiettivo da colpire”. Perché l’indagine che ha portato oggi all’arresto di Halili – soggetto “ideologizzato ma in particolare orientato verso un’attività violenta di proseliti per favorire il reclutamento di lupi solitari”, passato “da una prima fase di auto radicalizzazione a una fase di proselitismo avanzata fino a qualificare questo proselitismo a livello di minaccia” – nasce in realtà a fine 2015. Allora, fa sapere la polizia, “il giovane era stato già oggetto di una sentenza di patteggiamento, emessa dal Tribunale di Torino alla pena di due anni di reclusione con sospensione condizionale della stessa per istigazione a delinquere con finalità di terrorismo, avendo redatto e pubblicato sul web alcuni documenti di esaltazione dello Stato Islamico”. Questo il video dell’arresto.

Tra il materiale di propaganda sequestrato confluito negli atti d’indagine, “vi sono diversi filmati riproducenti le gesta dei mujaheddin in Siria ed Iraq, le cruente esecuzioni nei confronti di civili e militari, le rivendicazioni e/o celebrazioni degli attentati di Parigi e Bruxelles nonché gli infervorati sermoni di ‘predicatori dell’odio’ del calibro di Anwar Al-awlaki, conosciuto anche come ‘il Bin Laden di Internet’, considerati da Halili come dei veri e propri padri spirituali al pari del portavoce del Califfato Mohamed Al Adnani”. Proprio in occasione della diffusione della notizia della morte di Al Adnani, sottolinea la polizia, “l’arrestato aveva creato e pubblicato su una piattaforma social ad accesso pubblico tre playlist con i messaggi più famosi del defunto portavoce dello Stato Islamico tra cui quello diffuso nel settembre 2014 che veicolava l’ordine dello Stato Islamico di scatenare la campagna del terrore in Europa che ha portato alle stragi compiute a partire dal gennaio 2015”.

Il materiale jihadista acquisito da “Halili Elmahdi sul web in lingua araba o inglese veniva poi da lui meticolosamente tradotto e/o rielaborato in italiano con lo specifico fine di utilizzarlo nella sua attività apologetica e di proselitismo in favore della jihad“. IL 23enne aveva inoltre contatti con due “aspiranti foreign fighters”. “Particolarmente qualificanti sotto il profilo investigativo”, riferisce la polizia, “sono risultati i pregressi contatti di Halili con Moutaharrik Abderrahim e Khachia Abderrahmane, i due aspiranti foreign fighters arrestati il 26 aprile 2016 in esecuzione di misure cautelari emesse dall’autorità giudiziaria di Milano per associazione con finalità di terrorismo”.

Commenti

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  • Giorgio Rapanelli 29 Marzo 2018

    Se questa è la situazione dobbiamo ringraziare la cosiddetta Sinistra e il PD, oltre ai laicisti che hanno sostenuto la loro politica, per l’invasione incontrollata (poiché non sarebbe stata “democratica”, multiculturalista e “cristiana”) di Musulmani e Africani. I primi possono diventare terroristi, mentre i secondi potrebbero diventare truppe cammellate della politica dell’Alta Finanza e delle logge angloamericane, che sono quelle che controllano la maggior parte dei governi europei e italiani (Napolitano, Monti, Letta, Renzi e Gentiloni). Non dimenticare la proposta di un ministro del governo Letta: dare la cittadinanza ai migranti che avessero fatto il servizio militare. Non sa cosa diventano gli Africani con una divisa e un’arma in mano? Adesso che il PD ha toppato e non avendo più i loro grilli parlanti (che il M5S potrebbe ricoprire quel ruolo in futuro), i padroni veri del mondo potrebbero smuovere come forma di “pressioni” gli Africani sulle piazze e i terroristi musulmani con i loro attentati nell’ombra. Ci vuole poco ad ordinare un cambiamento di rotta: da una pace virtuale ed una guerra effettiva: Ecco perché Salvini e i 5 Stelle smettano i minuetti. O fanno un governo con tutte le caratteristiche per durare con concrete iniziative per gli Italiani, oppure, in caso di elezioni, M5S e Lega perderanno i voti. Me lo sta dicendo la gene nei bar.

  • giorgio 29 Marzo 2018

    pericoloso ma,,,,,naturalizzato, e’ tutto dire, come a dire il “lussureggiamento” del paradosso. Magrebini, tunisini, marocchini, stanno forse scappando da carestie, guerre, ogni sorta di brutture????? non mi pare, i Paesi da dove provengono non sono in guerra e non vi sono carestie. Allora che ci vengono a fare nel Bel Paese, la risposta e’ spontanea: vengono a rubare, spacciare droga, fare danni,ed adesso scopriamo anche a preparare attentati; in compenso i centri di accoglienza gestiti, da anni, dai soliti noti e loro sodali hanno nel frattempo fatto lauti introiti.

  • Gio 29 Marzo 2018

    Siamo in guerra, si applicano leggi di guerra. Pena di morte, senza “se” e senza “ma”.
    Fuori tutti i musulmani dall’Italia. Subito !!!

  • Dany 29 Marzo 2018

    Salvini premier è l’unica speranza per gli italiani VERI!!!

  • riccardo 29 Marzo 2018

    Ci vuole uno stato FORTE per affrontare questi fanatici pronti all’autodistruzione in nome di A…….

  • Giuseppe Forconi 29 Marzo 2018

    Quello che non si riesce a capire che ogni volta che ne pizzicano uno ci sentiamo dire….. era gia’ stato preso dalla polizia in altre occasioni…… ha scontato gia’ due anni di carcere…. era soo’occhio gia’ da un anno…. ecc, ecc. Ma allora cosa si e’ aspettato per sbatterlo fuori ?? Era naturalizzato italiano !!! sotto quale legge se e’ lecito. Naturalizzato o meno se sei preso in fragrante te ne vai dal Paese e per sempre. Ora con il nuovo governo vogliamo rivedere un po come e’ messa tutta questa gente ? Non si deve naturalizzare nessuno se non dopo almeno dieci anni di perfetta permanenza nel Paese, niente galera, niente impicci con la polizia, lavoro regolare e tasse pagate, nessuna connessione con estremismo ecc. ecc.allora puo’ aver diriotto alla cittadinanza ma solo per lui et eventuale moglie o figlio, nessun altro parente puo’ venire in Italia dietro loro richiesta. Se usano la scappatoia del matrimonio con una italiana non avranno diritto alla cittadinanza se non dopo dieci perfetti anni. Questa dovrebbe essere la regola per tutti loro, altrimenti fora dai marroni e a casa.

    • Mara 29 Marzo 2018

      Infatti Pino 007, non si capisce questo. Anche da noi qui in Germania quel maledetto
      Amri era gia’ conosciuto e sotto controllo. Invece di tenerlo sorvegliato lo dovevano
      espellere immediatamente…ma pure i tedeschi non sono piu’ quelli che erano !

  • Mara 29 Marzo 2018

    E’ gente molto furba. Sanno bene come intrufolarsi e raggirare le leggi per
    accalappiarsi un piede sicuro in Italia e Europa compresa.
    Qui se non si fa’ il pugno duro, non ne verremo mai a capo.
    Da noi in Germania le cose stanno cambiando con il nuovo governo
    e il nuovo ministro degli interni Seehofer.

  • fabio dominicini 29 Marzo 2018

    Non riesco a capire per quale contorta ed autolesionista legge in questa nostra Patria ” del diritto degli altri ” un cittadino straniero ( anche se in possesso di regolare permesso di soggiorno ), quando delinque non possa venir condannato per direttissima, senza possibilità di sospensivi ricorsi e rispedito immediatamente nel suo paese di origine !?
    Senza ridicoli ed inutili ” fogli di via “, che vengono usati per tutt’altre funzioni igieniche …!

  • Luigi Fassone 29 Marzo 2018

    Un altro coi “precedenti”…Perchè sta feccia di esseri umani ( che non capiscono che la vita è già breve,e loro la vogliono ancora accorciare…agli altri) non siano stati espulsi è quello che mi sto chiedendo sempre anch’io !

  • Giuseppe Tolu 29 Marzo 2018

    Questi stanno integrando noi a casa nostra, mannaia de chi te stramuert

  • CIRO 29 Marzo 2018

    Come fa questo ragazzo di 23 anni ad essere “naturalizzato” italiano?
    Non credo sia gia sposato con una italiana da due anni.

    È interessante capire subito il percorso che lo ha portato alla naturalizzazione.
    Strano anzi che non sia scappato in Belgio.
    Il Belgio accoglie migliaia di magrebini naturalizzati italiani quindi liberi di muoversi nell’area Schengen.

  • Pino1° 28 Marzo 2018

    Occorre costituire un corpo di magistratura ad hoc per efficentare queste operazioni !
    La magistratura ordinaria ha qualche difficoltà a gestire le cose, troppi ex scolari
    delle Frattocchie

  • Mino 28 Marzo 2018

    Non mi stancherò mai di ribadirlo: soggetti del genere (se si hanno prove certe) vanno fatti scomparire dai nostri servizi di sicurezza senza tanta pubblicità.