Lezioni di stregoneria alle elementari all’insaputa dei genitori: è polemica

15 Mar 2018 13:32 - di Augusta Cesari

Spiriti, amuleti, pozioni magiche. La scuola le ha viste tutte, dalle lezioni gender all’indottrinamento politico, ma le lezioni di stregoneria no, non le avevamo ancora viste. Lo riporta l’Espresso. Un’interrogazione parlamentare sulla stregoneria nelle scuole è stata infatti annunciata da Simone Pillon,  noto come fondatore del Family Day e soprattutto per le sue battaglia contro il genere nelle scuole . «Nelle scuole della mia Brescia, dopo il Gender – scrive Pillon su Facebook – sono arrivati a imporre la stregoneria, ovviamente all’insaputa dei genitori. Vogliamo insegnare ai nostri bambini l’italiano, la matematica, l’arte, la musica e lasciar perdere queste porcherie? Appena insediato farò una interrogazione parlamentare su questa vergognosa vicenda, perché è la Costituzione a garantire il diritto dei genitori, e solo dei genitori, a educare i propri figli».

Pillon, neoeletto senatore con il centrodestra, posta un articolo in cui evidenzia come  alcune mamme di una scuola primaria di Mocasina (Brescia) si siano lamentate per una lezione tenuta da Ramona Parenzan che, a loro dire, avrebbe invocato spiriti, donato amuleti e fatto bere filtri ai loro bambini. Ramona Parenzan è scrittrice, illustratrice ed esperta di Intercultura. Gli alunni sarebbero stati sottoposti a «lezioni di stregoneria»: costretti a «bere pozioni magiche», a «dipingersi dei simboli sulle braccia» mentre venivano «invocati gli spiriti e regalati amuleti». Sulla questione è intervenuto anche il direttore di Radio Maria Padre Livio Fanzaga: “Il prete non può entrare in classe per fare le benedizioni ma si invitano le streghe. Queste praticanti dell’oscuro sono in connubio col diavolo”. Certo, si fanno portare via statue della Madonna e simboli religiosi dalle scuole, in nome del laicismo e poi si insegna stregoneria, Bizzarro.

Ha parlato all’Espresso la dirigente scolastica Sabina Stefano, che si arrampica sugli specchi: “Questo è un progetto interculturale promosso dalla biblioteca civica e finanziato dal Comune, deliberato dal consiglio d’istituto e presentato ai genitori. Si raccontano “Le Fiabe e racconti dal mondo” dall’Afghanistan al Pakistan. L’obiettivo era la conoscenza di cultura altra rispetto quella occidentale, importante per il futuro dei bambini”. “Il progetto prevedeva la drammatizzazione, l’interpretazione teatrale delle fiabe: un viaggio immaginario su una piroga, un piccolo libro sui cui scrivere la frase significativa di questo percorso, la consegna di una conchiglia. La signora si è vestita in costume tipico perché l’obbiettivo era la condivisione di una cultura altra”. Quale sarà il contributo educativo di tutto questo lo sa solo lei, intanto i genitori sono furiosi, al èunto che la scrittrice Ramona Parenza si dice “Emotivamente a pezzi” costretta a rendere privato il proprio profilo Facebook dopo la moltiplicazione di insulti e proteste. Fa ridere osservare il sottofondo ironico con cui molta stampa e molti siti invece di dare la caccia alle streghe, si stiano divertendo a dare la caccia a Pillon, ridicolizzandone la protesta.

Commenti

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  • Francesco Ciccarelli 15 Marzo 2018

    Delinquono col pretesto del multiculturalismo! La prossima volta porteranno gli indios delle Ande per diffondere la cocaina fra i bambini!

  • Francesco Ciccarelli 15 Marzo 2018

    Ma chi è questa ramona? SI sente a pezzi? Beva un suo intruglio!

  • 15 Marzo 2018

    Che razza straversa!