L’economista punta sul centrodestra: “Bene flat tax e tagli a pensioni d’oro”

2 Mar 2018 18:33 - di Davide Ventola

A La 7 parla l’economista Carlotta De Franceschi, ex banker di Goldman Sachs, Morgan Stanley e Credit Suisse, oggi presidente del pensatoio economico “Action Institute”. A sorpresa, l’economista che è stata anche nel gabinetto dei consulenti economici del premier Matteo Renzi, promuove il programma del centrodestra. In particolare su due punti, quello caro a Giorgia Meloni («Il taglio alle pensioni d’oro è giusto e doveroso in un Paese dove ci sono italiani che rovistano nella spazzatura») e sulla flat tax («In tutto il mondo si sta ricorrendo a questa misura. Negli Stati Uniti l’ha fatto Donald Trump. Qualora l’Europa desse il via libera sarei favorevole»).

Il programma del centrodestra va dritto al problema

De Franceschi, nel corso della trasmissione Coffee Break dice la sua su tutti i programmi elettorali, relativamente al piano economic: «Il programma Cinque stelle è molto vago, il programma del Pd è in 43 pagine molto articolato, quello del centrodestra va diritto al punto ed è molto liberale. Mi ha fatto sorridere invece quello di Liberi e uguali, che vuole solo smontare le riforme fatte finora». In particolare, l’economista spiega che «il programma Cinque stelle è il massimo del populismo. Mi stupisce che i cittadini italiani non sentano la responsabilità di votare una classe dirigente preparata ed esperta».

Dalle pensioni alla flat tax: i punti vincenti del centrodestra

Nello specifico, De Franceschi ragiona sui punti a suo avviso più interessanti: reddito di cittadinanza, flat tax e pensioni. «Il reddito di inclusione del Pd riguarda le famiglie più deboli, che tocca il 2 per cento delle famiglie, quello del centrodestra sarebbe relativo all’8 per cento delle famiglie, mentre il reddito di cittadinanza M5s toccherebbe il 20 per cento delle famiglie italiane. Insomma per i grillini sarebbe come comprare dei voti». Sulle pensioni, De Franceschi ragiona su ciò che tecnicamente possibile: «Sfasciare la riforma Fornero non è una possibilità». Piuttosto, osserva l’economista, «io farei un intervento sulle pensioni d’oro. Sono un privilegio». È proprio quello che dice Giorgia Meloni, incalza l’intervistatore. «Le pensioni d’oro – prosegue la presidente dell’Action Institute –sono per definizione non coperte da contributi. Sto citando una persona che prende 40mila euro di pensione al mese». Infine sulla flat tax, è semaforo verde. È vero, costa 65 miliardi l’anno, ma anche Trump ha fatto una riforma fiscale simile. Magari non nei termini così drastici, ma uo sarei molto favorevole». Meloni e Berlusconi sono promossi.

Commenti

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  • 3 Marzo 2018

    Show me the money!!!i I believe American propaganda when I see results, otherwise it like anything else, “words on paper are cheap”

  • rolando francazi 2 Marzo 2018

    Mancia competente a chi ci dirà, quantificando gli importi, cosa s’intende per “pensioni d’oro”. Se è d’oro una pensione non assistita da sufficienti versamenti previdenziali, calcolati retroattivamente con il sistema contributivo, in Italia tutte le pensioni sono d’oro, massime quelle inferiori a 1000 euro al mese perchè, di regola, prive di decenti contributi previdenziali versati. Se poi l’obbiettivo da raggiungere è l’opzione Cottarelli, perchè non dirlo direttamente, senza evocare situazioni limite come quella di pensioni da 40 mila euro al mese?