Lampedusa, il sindaco si sbottona: com’è tranquilla l’isola senza i tunisini…

26 Mar 2018 15:10 - di Redazione

Quella in arrivo a Lampedusa sarà un’estate serena: la prima estate serena dopo anni di tensioni e di diserzione turistica. Quella in arrivo a Lampedusa sarà una stagione di distensione per isolani e vacanzieri, una stagione di ritorno alla tranquillità e al business turistico. A confermarlo, il sindaco di Lampedusa, Salvatore Martello che, nascondendo a fatica la soddisfazione per la chiusura del centro d’accoglienza, diventato hotspot, per consentire dei lavori di ristrutturazione della struttura dopo l’ennesimo incendio che ha devastato parte dell’impianto, ha dichiarato: «Finalmente è tornata la tranquillità a Lampedusa. Era ora. Dallo scorso settembre c’era una tensione continua per la presenza dei tunisini sull’isola. Con la chiusura dell’hotspot torna il sereno. E anche l’estate sarà più tranquilla». Più chiaro di così…

Lampedusa, hotspot chiuso: il sindaco gioisce

E poi, per suggellare la dichiarazione che non farà piacere leggere ai proseliti del rito dell’accoglienza coatta, come ai sostenitori del benpensantismo radical chic di stampo rigorosamente dem, Martello aggiunge e rilancia: «Il problema fondamentale era dovuto alla presenza dei giovani tunisini sull’isola, specialmente da settembre in poi. Con la loro presenza creavano tante tensioni tra i miei concittadini. Ora, finalmente, si torna a prima del 1993, quando hanno preso il via i primi sbarchi».L’epoca aurea in cui – guarda caso anche nel 1993 Martello era sindaco dell’isola delle Pelagie – l’isola poteva vivere di turismo, bearsi della sua bellezza naturale e contare su un discreto flusso di turisti e stranieri in visita, vacanziera e, soprattutto, passeggera. Un eden perduto da quando sono iniziati, senza mai fermarsi o rallentare, sbarchi e approdi. Un luogo simbolo dell’accoglienza Lampedusa, che ha retto nonostante all’onda di flussi ininterrotti, ma che si è dovuta piegare all’impossibilità di amministrare numeri e situazioni ingestibili. «Ora ci auguriamo solo tanta tranquillità», ha perciò aggiunto Martello tirando un sospiro di sollievo. «Anche dal punto di vista psicologico, per i miei cittadini. Non tanto per l’accoglienza in sé, quanto per i tunisini». E allora, a proposito di situazione isolana tornata alla normalità, e degli ultimi nordafricani ospiti della struttura di contrada Imbriacola trasferiti ieri mattina (47 di loro, per l’esattezza), in modo da dare il via ai lavori di ristrutturazione del centro, va detto che era stato il Ministero dell’Interno, di recente, a decidere la chiusura della struttura. I lavori, divisi in tre lotti, dovrebbero iniziare poco prima dell’estate.

Lampedusa ha bisogno di tranquillità…

«La verità – rincara la dose quindi il primo cittadino di Lampedusa, che ha vinto le elezioni a giugno contro la sindaca uscente Giusi Nicolini arrivata solo terza – è che di recente i tunisini sull’isola hanno solo creato problemi di ordine pubblico. Sono stati i miei concittadini a venire da me per chiedere una soluzione veloce: perché non si poteva continuare a vivere in questo modo». E allora, al momento Martello si gode la tranquillità di Lampedusa e resta in attesa del nuovo governo a cui «chiedere subito un incontro col neo ministro dell’Interno». «Vogliamo capire che cosa vorrà fare il nuovo esecutivo con Lampedusa – ha concluso quindi Martello – perché la gente qui non ne poteva più». Per tutto questo, allora, per le prossime festività di Pasqua, il sindaco non si aspetta il pienone sull’isola; così comew non prevede pienoni estivi: «Mi aspetto una stagione tranquilla, niente di particolare, per ora c’è bisogno che ci sia tranquillità». E dopo anni di invasione e di sold out, di disagi e patimenti, di qualunque spazio possibile, si può capire…

Federalberghi, non siamo razzisti, ma siamo felici della chiusura dell’hotspot

E non per niente, anche Federalberghi  gioisce del ritorno alla normalità dell’isola. «Noi non siamo razzisti, e penso che ormai lo sappiano tutti – ha commentato a riguardo anche Giandamiano Lombardo, Presidente di Federalberghi delle Pelagie –. Però questo posto negli ultimi anni, è stato abusato fin troppo. Quindi, non posso certamente dire di essere dispiaciuto per la chiusura dell’hotspot di Lampedusa. Quest’isola vive di turismo e non possiamo più essere l’isola delle tragedie e delle sofferenze». «Qui abbiamo tutto il peso dell’accoglienza – ha quindi aggiunto Lombardo a corredo della notizia della chiusura dell’hotspot di Lampedusa decisa dal Viminale per potere eseguire i lavori di ristrutturazione del centro d’accoglienza – spero che ora l’isola venga utilizzata solo per il salvataggio dei migranti, l’Italia è molto grande. Quindi, è giusto che anche altri luoghi possano occuparsi dell’accoglienza. Luoghi dove, soprattutto, ci sia un sistema sanitario più adeguato, non certo Lampedusa, dove ci sono problemi anche per noi lampedusani… Non un’isola così piccola come Lampedusa che vive di turismo». Parole che riecheggiano quelle del sindaco Martello e che rimandano chiaramente a uno stato di tensione maturato e cresciuto in anni di presidi e di difficile gestione dei migranti: realtà critiche su cui si è soprasseduto per anni, e che però, nel frattempo, hanno inciso pesantemente sull’economia e sulla tranquillità dell’isola.

Commenti

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  • Mauro 28 Marzo 2018

    Caro sindaco, inviterei la magistratura ad indagare sulla sua ex collega che ha spalancato le porte all’invasione della vs. isola.

  • Ferdinando 27 Marzo 2018

    Abbiamo regalato le perle ai porci. Un consiglio progettate la costruzione di un bel porto turistico e gioirete presto dei risultati.Un diportista

  • mario galletti 27 Marzo 2018

    il troppo stroppia dice un vecchio proverbio

  • Mara 27 Marzo 2018

    Mi aspetto d Salvini che rimetta tutte le cose a posto.
    L’abbiamo votato per questo.

  • giorgio 27 Marzo 2018

    tutta la mia solidarieta’ a sindaco ed abitanti.

  • Roberto de Rubertis 27 Marzo 2018

    Via dall’Italia negri e seminegri

  • Mario Salvatore Manca di Villahermosa 27 Marzo 2018

    Perché il sindaco di Lampedusa parla solo ora? O è cambiato il sindaco (meno male!) o si son decisi gli Isolani. Comunque il signor Maximilien de Saint-Juste studi la Storia: il suo omonimo Robespierre fu ghigliottinato anche lui.
    Mario Salvatore Manca

  • fabio dominicini 27 Marzo 2018

    La Tunisia non è un paese in guerra !
    Perché gli immigrati clandestini provenienti da questa nazione vengono accolti e non sono rispediti a casa loro ?

    • Maria 27 Marzo 2018

      E chi lo sa’, Fabio, bisogna chiederlo ai politici.

  • GENTILONI 27 Marzo 2018

    ingmilillo – PIU’ CHE GIUSTO….PREGO NON FARSI PIU RIVEDERE ……….a un certo tipo di trasportatori di…. ESCREMENTI ‘?

  • alberto 27 Marzo 2018

    Lampedusa è il simbolo di cosa crea l’ideologia di sinistra quando non vuole guardare in faccia la realtà. Mentre il Sindavco Giusy Nicolini andava trionfante alla Casa Bianca di Barack Hussein Obama grazie alla tanto sbandierata accoglienza i suoi concittadini ne avevano le scatole piene di provvedere a tutta l’Africa che il loro Sindaco coadiuvato da un Governo di Dementi stava portando lì. E infatti quando il popolo bue ha potuto esprimersi ha dato un bel Ciaone alla Pasionaria Africana e ha rimesso in sella l’usato sicuro e ragionevole di un Uomo di Centrodestra

  • Massimiliano di Saint Just 26 Marzo 2018

    Costruisca una doppia cinta muraria protetta perchè c’è rischio che l’assalto venga ripetuto! ( commento pertinente a questo articolo ).

    • Mara 27 Marzo 2018

      Penso che cinte murarie non servano molto. Qui ci vogliono leggi severe dall’UE
      riguardo l’imigrazione.

  • Pino1° 26 Marzo 2018

    Visto che ha assaggiato il ritorno alla normalità per se ed i suoi isolani, faccia ordino di sgombero delle COOP, delle associazioni per del……re di tutte le sigle ed un divieto di attracco per i trasportatori di escrementi ! Comperi alla sua polizia municipale dei battelli veloci ( se li chiede ai libici gli regalano qualcosa….)