La scheda non va messa nell’urna, c’è il tagliando antifrode. E chi sbaglia…

3 Mar 2018 17:00 - di Roberto Mariotti

Domenica, dopo aver votato, non sarà più l’elettore a inserire la scheda nell’urna ma dovrà consegnarla al presidente del seggio, che penserà a infilarla nell’urna. Le schede elettorali, di carta consistente, saranno fornite a cura del ministero dell’Interno e per la prima volta saranno dotate di un tagliando antifrode con un codice progressivo alfanumerico generato in serie. Si tratta di una delle novità introdotte dal Rosatellum, la nuova legge elettorale, con la quale si vota per rinnovare i seggi del Parlamento. Una volta che l’elettore avrà votato e restituito la scheda ripiegata al presidente del seggio, il tagliando sarà staccato e conservato dagli scrutatori, che controlleranno se il numero del tagliando è lo stesso di quello annotato prima della consegna della scheda all’elettore. Solo dopo tale controllo, il presidente del seggio inserirà la scheda nell’urna.

Dal tagliando antifrode
alla possibilità di rivotare

Sono tante le domande che molti elettori si stanno ponendo. Tra queste spicca quella che anche i più distratti devono essersi fatti almeno una volta: se sbaglio a votare, posso esprimere nuovamente il voto? Secondo la più recente giurisprudenza sì, è possibile rivotare. Se l’elettore si rende conto di aver sbagliato nel votare, può chiedere al presidente del seggio di sostituire la scheda stessa, potendo esprimere nuovamente il proprio voto. A tal fine, il presidente gli consegnerà una nuova scheda, inserendo quella sostituita tra le “schede deteriorate”.

Commenti

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  • gisella 4 Marzo 2018

    colpo di coda della stupida burocrazia della sinistra stupida. Qualcuno mi spieghi che garanzia dà e per che cosa il famoso bollino ? Entri uno alla volta, ti danno le tessere, vai dietro la tenda da solo da dove esci circa entro 1-2 minuti sempre da solo con le schede in mano che ti hanno consegnato minuti fa . Non incontri nessuno nel frattempo. Riconsegni le schede prima che chiamino un’altra persona al tuo posto ed esci. Se controllabile a vista per tutto questo periodo, Ci vuole proprio una bella fantasia da coglione burocrate. A meno che io non sia tanto ingenua a non capire che il bollino potrebbe forse essere utile per qualche gioco a tre carte ?

    • franco 5 Marzo 2018

      Bellissimo ragionamento, ma in quanti credi lo abbiano capito? italiani siamo….

      • Roberto olivi 5 Marzo 2018

        In realtà se io riesco a procurarmi i modo fraudolento una scheda in bianco posso consegnarla a chi dice di darmi il voto e fargli portare fuori quella pulita da segnare e dopo averla segnata consegnarla al prossimo e così via. In questo modo no ho dubbi che chi si mi dice di votarmi mi sita votando dato che il voto lo metto io. Se non fosse mai successo perché il bollino?
        Cavadenti

  • elonora ferrari 4 Marzo 2018

    molti i dubbi di legalità . ma davvero accanto al mio nome non c’è anche il numero del taglianfo ovvero il bollino non verrò attaccato accanto al mio nome ? si dice per evitare brogli . ma questi politici credono che si sia tutti dei beoti ? voi avete letto che se il voto è su un simbolo e poi si fa una prederenza su un nome estraneo al simbolo , la scheda è nulla . a questo punto , ammettiamo , se il pd o leu perdono , a eoma dove nessuno vede o nelle prefetture , si aprono gli scatoloni e si annullano le schede con una croce fasulla sul mome di altro gruppo . dalle schede falsificate in piemonte , il pd aveva perso alla grande , da roma li hanno fatti risultare vincitori . e poi dobbiamo avere fiducia vero ? ma valà

  • Sandy Caine 4 Marzo 2018

    I ladri hanno sempre paura di essere derubati!