La prof insiste: «Se vanno al governo i fascisti si deve ricorrere alla violenza»

1 Mar 2018 9:46 - di Roberto Mariotti

Di male in peggio. E si meraviglia persino che ci sia chi ritiene che lei non può insegnare. Perché ha dimostrato di non essere educativa. Fa pure la vittima: «Finalmente hanno un motivo per estromettermi dalla scuola». Lo ha detto al quotidiano online Il Primato Nazionale Lavinia Flavia Cassaro, l’insegnante in prima linea negli scontri di piazza a Torino. La prof, che insegna all’Istituto Comprensivo Leonardo da Vinci, dopo aver manifestato augurando la morte agli agenti in servizio («vigliacchi, mi fate schifo, dovete morire, fascisti di merda»), ai microfoni di Matrix ha ribadito il concetto: «Certo, ho detto quelle parole perché loro stanno proteggendo i fascisti, e perché un giorno potrei trovarmi fucile in mano a lottare contro questi individui».

La prof: i fascisti non si combattono con i fiori

Ora spiega: «Mi hanno estorto dichiarazioni a caldo. Mi hanno denunciato per oltraggio a pubblico ufficiale, ma anche io sono un pubblico ufficiale. Non auguro la morte al singolo poliziotto ma a tutto l’apparato statale militare connivente con i fascisti. Auguro la morte al sistema fascista che i poliziotti stanno difendendo. È in atto una campagna di criminalizzazione dell’antifascismo da parte dei giornalisti». Poi aggiunge: «Se volevate ottenere il mio licenziamento state sereni che ci sarà. Il fascismo sta ponendo le basi per prendere potere, grazie al silenzio e alla connivenza di tutti. O lo assecondiamo oppure paghiamo a costo della vita. Se vanno al governo i fascisti si deve ricorrere alla violenza, l’antifascismo non si può fare con i fiori e neppure più con la cultura».

«Ursino, è tutta una montatura»

Quanto al caso di Massimo Ursino, l’esponente di Forza Nuova legato e picchiato a Palermo, la prof è tranchant: «Ma quale malmenato, è una montatura. Non mi dissocio, è stata un’umiliazione pubblica, uno spunto di riflessione». La ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, ha reso noto che il «Miur, appena avuta segnalazione di quanto avvenuto, è intervenuto attraverso l’Ufficio scolastico regionale del Piemonte, che dopo aver svolto i necessari approfondimenti mi ha informato che in data odierna è stato avviato un procedimento disciplinare». Intanto la Questura di Torino ha inviato alla Procura un’informativa sul comportamento tenuto dall’insegnante. Nell’informativa, a quanto si apprende, vengono descritti i fatti senza ipotesi di reato che sono lasciate alle valutazioni della procura.

Commenti

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  • gaetanopennino 10 Marzo 2018

    TSO obbligatorio , questa e’ solo una poveraccia fuori di testa !

  • Riccardo 4 Marzo 2018

    Quello che dice questa pseudo insegnante rappresenta il lato oscuro di questo momento politico, l’antidemicrazia con la maschera dell’ antifascismo, la violenza allo stato puro mascherata da pacifismo. Un simile soggetto non può essere un servitore della Stato ed ancor di più essere un Educatore.

  • Silvio Cortina 2 Marzo 2018

    Scommettiamo che è una di quei 720 insegnanti imbecilli che invece di pensare alle miserrime condizioni in cui versano le scuole , ha firmato per lo ius soli?

  • 2 Marzo 2018

    Il mio pensiero!!(quanti professori ci sono in Italia uguale a questa radicale??) ci avete pensato a questo??

    • marco eletti 2 Marzo 2018

      alla università statale di milano sono tutti ultra rossi zecche di m****.

  • Max 1 Marzo 2018

    In galera deve finire,m**** rossa!

  • valeria vitti 1 Marzo 2018

    Questa pazza deve essere allontanata dalla scuola punto, non ci sono giustificazioni, non può una criminale del genere insegnare e formare i nostri figli!

  • franco 1 Marzo 2018

    per fortuna sono già state presentate le liste, altrimenti adesso che è famosa ce la saremmo ritrovata candidata con buone possibilità di sedere in parlamento

  • Gian Piero 1 Marzo 2018

    E’ semplicemente delirante. Dice di essere antifascista ma vuole adottare quei metodi che, secondo il suo pensiero, peraltro minimo, sarebbero prerogativa dei fascisti stessi. Poi si dirà profondamente democratica, essendo antifascista dura e pura, come se le due cose fossero indissolubilmente legate. Se però si trovasse in una situazione critica (rapina, furto, minacciata da un delinquente) chi chiamerebbe? Quegli stessi uomini e DONNE sulla cui divisa ha sputato veleno. Mi auguro che legga la lettera che le ha inviato la figlia di un poliziotto: se le rimangono un barlume di lucidità e sensibilità (naturalmente entrambe democratiche e antifasciste) spero faccia una piccola riflessione su quanto danno ha fatto. Perché ora è inutile fare parziale retromarcia dicendo che ce l’ha con l’apparato statale militare del paese che sarebbe fascista. Quello che ha detto l’hanno sentito in molti ed il tono era ben diverso. Vergogna!

  • gio 1 Marzo 2018

    In un paese civile questa disadattata starebbe in galera o in manicomio. In Italia invece gli facciamo fare l’insegnante.

  • Pino1° 1 Marzo 2018

    La femmina fuori di cervello dichiara di essere un pubblico ufficiale ! Chiarendo così che oltre ad essere pericolosissima per i danni all’infanzia, ignora che nel suo caso la figura di pubblico ufficiale si concretizza dall’immediata vicinanza al plesso scolastico (se in servizio) per perdurare per il tempo e luogo del suo lavoro. Dopo di che in una manifestazione di terroristi che aggrediscono la forza pubblica torna ad essere quello che è ( partecipante con altri ad associazione terroristica avente come obbiettivo la violazione dei principi fondamentali del democratico diritto a manifestare ed associazione criminale organizzata tesa all’aggressione di dipendenti dello stato nelle figure delle forze di sicurezza e sottolineata dalle dichiarazioni ‘fucile ecc. ) come ha fatto vedere a tutto il Paese, non va solo licenziata ma arrestata per istigazione al terrorismo.

    • Scarlett65 1 Marzo 2018

      Va fatto un controllo psicologico periodico agli insegnanti e a tutti i rappresentanti delle forze dell’ordine!!!
      I casi si stanno moltiplicando e questo non è sano…al fine di salvaguardare il futuro dei giovani.