Insultano Trump su Twitter, lui li blocca e loro lo denunciano: non può farlo

8 Mar 2018 14:01 - di Paolo Lami

Insultano Donald Trump su Twitter. Lui li blocca. e loro lo denunciano sostenendo che Donald Trump non aveva il diritto di bloccare alcuni follower del suo account Twitter @realDonaldTrump. E’ quanto sostengono sette cittadini, tra cui anche un professore universitario e un poliziotto, che hanno fatto causa al presidente Usa per essere stati “bannati” per i loro commenti critici e, a volte, ingiuriosi.

La vicenda approda oggi davanti ad un giudice federale di New York, che dovrà stabilire se Trump ha violato i diritti dei querelanti stabiliti dal Primo Emendamento che tutela la libertà di religione, parola, stampa, assemblea e petizione.

Secondo il Knight First Amendment Institute della Columbia University, che rappresenta i sette querelanti, l’account Twitter di Trump è da considerarsi un foro pubblico e l’azione del presidente ha violato il diritto costituzionale degli utenti del social network.
Il Dipartimento di Giustizia Usa, pur ammettendo che Trump ha bloccato i sette cittadini a causa dei loro commenti particolarmente critici, espressi anche usando un linguaggio offensivo, ha replicato affermando che quando il presidente ha compiuto queste azioni non stava esercitando il suo potere pubblico, ma ha agito da privato cittadino.

Un argomento che non convince i querelanti, che hanno sottolineato come Trump utilizzi il suo account Twitter privato per annunciare o commentare questioni di politica, al pari di quanto avviene attraverso l’account ufficiale della presidenza Usa.
Interpellato dal Washington Post, il Dipartimento di Giustizia non ha voluto commentare ulteriormente la vicenda, in attesa che sia il giudice a pronunciarsi.

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