In Parlamento arriva la “generazione Atreju”: ecco i deputati cresciuti con la Meloni

6 Mar 2018 13:57 - di Valeria Gelsi

Arrivano da ogni parte d’Italia, molti hanno già ricoperto incarichi elettivi, tutti si sono messi alla prova nelle professioni. Sono diversi, eppure condividono un percorso comune, quello della militanza giovanile. Sono i ragazzi della “generazione Atreju”, quei 30-40enni che, dal Fronte della gioventù in poi, si sono formati nelle file giovanili del partito della destra, per poi fondare e diventare, al fianco di Giorgia Meloni, classe dirigente di Fratelli d’Italia. Oggi quella generazione arriva in Parlamento con una decina di eletti e con quella particolare attitudine alla politica di chi si è formato nella consapevolezza che non esiste soluzione di continuità tra attaccare i manifesti, per usare un cliché molto diffuso, e rappresentare gli italiani nelle istituzioni. «La nostra generazione non ha mai mollato: dalla militanza in Azione giovani ai ruoli nelle istituzioni abbiamo sempre portato avanti la nostra visione di una destra identitaria e moderna. Siamo stati i primi a seguire Giorgia Meloni nell’autunno 2012 e oggi arriviamo in Parlamento per radicare sempre di più le nostre idee nel palazzo e nella società», spiega Carlo Fidanza, che, da vicepresidente nazionale, ha guidato Azione giovani al fianco di Giorgia Meloni.

Ecco chi sono i deputati della “generazione Atreju”

Salvo colpi di scena dell’ultimo minuto dal conteggio del Viminale, ecco i parlamentari della “generazione Atreju” che risultano eletti.

Francesco Acquaroli, eletto a Macerata nel plurinominale. Nato nel 1974, arriva a Montecitorio da sindaco di Potenza Picena. Laureato in Economia e amministrazione delle imprese, è consulente aziendale e finanziario. È stato dirigente giovanile in Azione giovani e dirigente di partito prima in An, poi nel Pdl e infine in FdI. Oltre all’incarico di primo cittadino, è stato anche consigliere regionale delle Marche.

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Salvatore “Sasso” Deidda, eletto in Sardegna, dove è anche coordinatore regionale di FdI, ha 42 anni. All’impegno in politica, portato avanti anche nelle strutture amministrative del partito, affianca l’attività di imprenditore agricolo e di animatore culturale, attraverso l’impegno nell’associazionismo. È stato coordinatore regionale della Sardegna anche per le organizzazioni giovanili della destra.

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Andrea Delmastro Delle Vedove ha battuto gli avversari nella sfida diretta dell’uninominale nel collegio di Biella, la città dove vive e fa politica da sempre, ma sempre in un’ottica nazionale. Avvocato, già assessore e ancora consigliere comunale nella sua città, Delmastro, classe 1976, personalità istrionica, ottime letture ed eloquio travolgente, ha fondato FdI a Biella, insieme a una classe dirigente che come lui veniva dalla militanza giovanile iniziata ai tempi di An. È dirigente nazionale del partito.

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Giovanni Donzelli, 43 anni, arriva alla Camera dalla Toscana, dove ha maturato una solida esperienza legislativa all’interno del consiglio regionale. Partito dal Fuan, l’organizzazione universitaria di An, è stato poi, per il Pdl, presidente nazionale di Azione universitaria. Già consigliere comunale a Firenze, ha sempre svolto il suo ruolo con aplomb istituzionale, senza mai perdere lo spirito goliardico e la presa del mastino. L’ultima dimostrazione? In questa campagna elettorale: è sua la video denuncia – serissima, ma realizzata con leggerezza – sui privilegi automobilistici della moglie di Matteo Renzi a Firenze.

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Carlo Fidanza, classe ’76, milanese con radici marchigiane, è stato vicepresidente nazionale di Azioni giovani, diventando braccio destra di Giorgia Meloni, con la quale aveva combattuto una sfida congressuale all’ultimo voto. Già capogruppo di An al consiglio comunale di Milano, in seguito è stato parlamentare europeo, ruolo in cui si è distinto, tra l’altro, per la difesa del turismo italiano. La competenza specifica che ha maturato nelle battaglie a Bruxelles gli è poi valsa la nomina a Commissario straordinario dell’Agenzia regionale per la promozione turistica “In Liguria”.

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Marcello Gemmato arriva alla Camera da Terlizzi, la sua città, dove svolge l’attività di farmacista. Coordinatore regionale di FdI in Puglia, nato nel dicembre del ’72, è il responsabile del partito per i rapporti con le professioni, è stato presidente dell’Associazione dei giovani farmacisti Agifar. È inoltre presidente dell’Associazione Levante e promotore di un’intensa attività convegnistica su tematiche di approfondimento sociale, culturale e politico.

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Antonio Iannone, 42 anni, imprenditore, è stato eletto invece al Senato. Già presidente provinciale di Azione giovani nella sua Salerno, è stato poi anche dirigente “senior” del partito. Ha avuto modo di conoscere dall’interno le istituzioni sia come collaboratore sia come eletto: ha lavorato alla Commissione Difesa della Camera ed è stato assessore provinciale e poi presidente della Provincia, è coordinatore di FdI in Campania e membro del consiglio nazionale.

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Francesco Lollobrigida, romano di Tivoli, nato nel 1971 è il “decano” della generazione Atreju, che ha contribuito a fondare e formare insieme alla generazione precedente, quella che va da Fabio Rampelli a Marco Marsilio. Membro dell’esecutivo nazionale di FdI, è stato segretario provinciale del Fronte della Gioventù, consigliere comunale a Subiaco, “compagno di banco” di Giorgia Meloni al consiglio provinciale di Roma, assessore al Comune di Ardea, consigliere e assessore regionale. Biondo, occhi azzurri, prestante, da ragazzino lo chiamavano “Beautiful”, più avanti hanno preso a chiamarlo semplicemente “Lollo”, un soprannome che condivide con la notissima zia attrice, Gina.

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Ciro Maschio, veronese, presidente del consiglio comunale della sua città. Anche lui ha mosso i primi passi in politica quando ancora esisteva il Fronte della Gioventù. Diventato adulto, ha scelto la professione di avvocato e l’impegno sul territorio: nonostante sia ancora nei suoi 40 (è del 1971) è un consigliere comunale di lunghissimo corso. Dirigente nazionale di FdI, ha maturato anche una esperienza da manager, come membro del Cda dell’Aeroporto Valerio Catullo Spa.

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Augusta Montaruli, torinese, arriva alla Camera grazie alla sfida vinta nell’uninominale. Avvocato penalista, ha 34 anni, ma anche lei è una “veterana” della politica: ha iniziato al liceo. A vent’anni era dirigente di An, entrata nel Pdl, dove è stata portavoce nazionale del movimento giovanile, ha poi aderito da subito con convinzione a FdI. Nel 2010 è stata eletta al consiglio regionale del Piemonte, ma nell’immaginario collettivo è “colei che ha messo a tacere Marco Travaglio”, per un animato battibecco dal quale uscì vincitrice nel corso di una trasmissione di Santoro.

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Emanuele Prisco, avvocato, funzionario dei vigili del fuoco. È di Perugia, dove è stato eletto. Assessore comunale nella sua città, fu il consigliere comunale più votato del centrodestra. Già coordinatore regionale e dirigente nazionale di Azione giovani in Umbria, anche lui è stato tra i fondatori di FdI.

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Carolina Varchi, palermitana, avvocato, siciliana dall’aspetto normanno, già vicepresidente di Giovane Italia. Ha iniziato a fare politica all’università, impegnandosi non solo sulle tematiche del sindacalismo studentesco, ma anche su quelle della legalità e della lotta alla mafia. Oggi ha 34 anni e continua a portare avanti quei valori con lo stesso slancio di sempre: è tra gli organizzatori più attivi della fiaccolata che ogni anno ricorda a Palermo Paolo Borsellino.

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Commenti

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  • Laura 6 Marzo 2018

    L’ unico rammarico è che ci sono poche donne

  • Gianluca 6 Marzo 2018

    Forza ragazzi, la battaglia è appena iniziata!