Il gender irrompe a “Ballando”: in pista il concorrente gay col maestro uomo

8 Mar 2018 17:43 - di Giulia Melodia

In gergo tersicoreo rigorosamente declinato in inglese al politically correct si chiamano “Same sex dance”: che tradotto in pratica si legge come l’ennesimo atto di genuflessione al gender e alle sue possibilità multicolor – per l’esattezza dovremmo dire “arcobaleno” – di applicazione pratica, in tv come tra i banchi di scuola. E così, anche nella balera televisiva della tredicesima edizione di Ballando con le stelle, il fortunato dance show condotto da Milly Carlucci, che torna da sabato 10 marzo in prima serata su Raiuno, ci si prepara al debutto del concorrente gay in gara in coppia con un maestro di danza uomo. Con buona pace dei proseliti del rito sempre più carbonaro dell’alternanza dei sessi almeno in un passo a due, e in omaggio al lavoro, meticoloso e costante, dei soliti persuasori occulti, instancabilmente al lavoro, indefessi sostenitori della necessità di non perdere un attimo, di non sprecare un’occasione, per sottolineare come in fondo la cultura egemone al momento, dopo aver stravolto favole e mitologia classica e aver declinato al Verbo Lgbt archetipi artistici, prototipi mediatici e dottrina sociale, non poteva esimersi dall’intervento su un  un format di successo al cui interno stravolgere schemi e ruoli per battere l’ultimo colpo di finto-anticonformismo e di buonismo equo e solidale.

“Ballando”, un concorrente gay in coppia con un uomo

E allora, dopo la dedica e un lungo applauso tributati a Bibi Ballandi, il produttore televisivo scomparso pochi giorni fa – già, chissà cosa ne avrebbe pensato lui di tante e tali modifiche “ad hoc” – la presentazione della tredicesima annata tv di “Ballando” si è doverosamente soffermata – avendo già molto fatto parlare di sé per le ultime modifiche apportate in scaletta – sulla scelta del concorrente gay Giovanni Ciacci di accompagnarsi con un maestro di ballo, Raimondo Todaro, e non con una maestra. «Io ballo con un uomo semplicemente perché sono più a mio agio così. Presentarmi con una donna sarebbe stata una forzatura», ha ribadito Ciacci a chi gli chiedeva lumi sulla sua singolare richiesta. Mentre Milly Carlucci sottolineava come, la same sex dance sia «una vera disciplina: la particolarità è che i due ballerini si possono scambiare la “guida”». Insomma, bando alla coppia mista. All’uomo che porta e alla dama che accompagna: roba per disonauri che ancora credono nella diversità tra i sessi come valore in un mondo in cui, per tornare alle parole della padrona di casa, la same sex dance è assurta a ruolo di «vera disciplina». Tanto che, (ma a questo punto, perché mai dovrebbe stupire?), la confermatissima presidente di giuria, Carolyn Smith, non vedendo nella nessun problema di disparità rispetto agli altri concorrenti, ha a sua volta ribadito: «Io ho già giudicato gare di same sex dance e la insegno anche. Quindi sarò in grado di giudicare se è ben fatta». D’altronde, ha aggiunto Milly Carlucci, «nel mondo succedono cose e in questo programma portiamo l’eco del mondo che ci circonda».

Un’edizione voluta «tra ballo e realtà»

E allora, via con una sfilata di protagonisti pefetti a rispondere alle necessità di un forma ”tra ballo e realtà”: così, dalla violenza sulle donne ai migranti, questa edizione di Ballando sembra non aver voluto tralasciare nulla. E allora, tra i concorrenti che hanno storie importanti alle spalle e baglagli ingombranti da portare sul palco, specchio dell’attualità che viviamo, ritroviamo Gessica Notaro, l’ex modella sfregiata con l’acido dall’ex compagno (che ballerà con Stefano Oradei), o l’influencer Giaro Giarratana, figlio di un emigrato siciliano in Olanda; poi c’è il modello indiano-brasiliano Akash. E sullo sfondo, tanta, tanta normalità vip: così, accanto a Eleonora Giorgi (in coppia con Samuel Peron), ritroviamo Amedeo Minghi (con Samantha Togni), Stefania Rocca (con Marcello Nuzio), il vice di “Montalbano” Cesare Bocci (con Alessandra Tripoli), la perpetua di “Don Matteo” Natalie Guetta (con Simone Di Pasquale), l’attore americano Don Diamont, protagonista della soap-opera Beautiful nel ruolo di Bill Spencer Jr. (in coppia con una star internazionale della danza come Hanna Karttunnen), la modella e influencer di origine moldave e rumene Cristina Ich (con Luca Favilla), il big wave surfer Francisco Porcella (con Anastasia Kuzmina) e l’attore e modello Massimiliano Morra (con Sara Di Vaira). Basterà la loro “normalità” a farli competere ad armi pari con gay, immigrati e cultori del diverso rimarcato a tutti costi?

 

Commenti

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  • Antonio 10 Marzo 2018

    Non lamentatevi che mia moglie non si perde una puntata della trasmissione in cui appare quel tizio/a indefinibile, ma soprattutto insopportabile. Mi tocca andare nel mio ufficio per non sentire gli sproloqui.

  • Mamma li turchi ! 9 Marzo 2018

    Ci penseranno i loro “amici”saraceni quando saranno al potere nel nostro smidollato, ormai perduto mondo occidentale a fare piazza pulita. I perfidi trogloditi muslim,nei loro paesi ,questi lgbt/ gender li fanno volare dai tetti dei palazzi.E alle femministe che sbraitano nei cortei con i negri burka,schiavitu’ e bastonate,poi acido in faccia , gole tagliate e viaggio nei trolley con il cadavere a mo’ di puzzle.Questo e’ il futuro che “sorridera”ai mentecatti e alle mentecatte pro invasione al soldo di soros e company o rimbecilliti dai sermoni fuori dalla realta’ del traditore vaticano.E che purtroppo dovra’ sorbirsi anche chi non voleva tutto questo.Falsa democrazia di m…..

  • Umberto Isolica 9 Marzo 2018

    Che schifo.

  • Graziella Iaccarino-idelson 9 Marzo 2018

    Bisogna sopportare perchè sono nati così ! oppure si dovrebbe trovare una cura per farli diventare normali , se fosse possibile.

    • Nina 9 Marzo 2018

      Non voglio sentire questi discorsi…non c’e’ nessuna cura…essere gay non significa essere malati.
      Io in ufficio ho colleghi gay persone molto piu’ perbene dei cosiddetti “normali”. Sono persone
      eccezionali, sempre pronti ad aiutare noi colleghe e molto molto rispettosi nei confronti di noi
      donne.

  • Marcello 8 Marzo 2018

    Siamo alle solite!