Gli studenti “assalgono” l’Auditorium per il live show sul Giudizio Universale

16 Mar 2018 17:13 - di Elsa Corsini

Una folla di studenti ha letteralmene invaso l’Auditorium della Conciliazione di Roma per la prima del Giudizio Universale. Michelangelo and The secrets of the Sistine Chapel, il live show firmato da Marco Balich, il mago delle cerimonie olimpiche, prodotto da Artainment Worlodwide Shows, patrocinato dal Mibact ma interamente finanziato da privati, con la consulenza scientifica dei Musei Vaticani.

Il Giudizio Universale diventa un live show

È la prima visione dello spettacolo unico al mondo dedicato alle scuole di Roma e del Lazio: oltre 400 ragazzi hanno assistito allo show che racconta con effetti speciali la storia della Cappella Sistina e la realizzazione del Giudizio Universale da parte di Michelangelo. Si tratta della prima pattuglia di ragazzi e docenti coinvolti nel progetto educativo Artainment@School, realizzato insieme da Artainment Worldwide Shows e Fondazione Bracco, d’intesa con l’Ufficio Scolastico Regionale. Un’iniziativa, della durata di tre anni, alla quale si sono già iscritti 12.700 tra docenti e studenti e che sarà estesa anche alle scuole di altre regioni italiane. L’obiettivo è quello di accompagnare i ragazzi, sostenuti dai docenti, a scoprire e vivere la Cappella Sistina. Tre le fasi in cui si sviluppa il progetto: una teorica da mettere in atto in classe con i docenti, una esperenziale con la visione dello show e una pratica che prevede la produzione di un elaborato da parte dei ragazzi. Per Diana Bracco, presidente della Fondazione Bracco, lo show «porta alla ribalta un’Italia splendida e unica, e un domani potrebbe essere un veicolo di comunicazione del nostro Paese nel mondo». «Lo show sul Giudizio Universale – spiega Balich – deve emozionare per far vivere la Cappella Sistina in un altro modo, con grandi effetti tecnologici. È uno spettacolo meraviglioso pensato per i ragazzi e per fargli amare la bellezza e l’arte; per farli emozionare su qualcosa che appartiene alla nostra cultura, al dna dell’Italia». Protagonista assoluto  Michelangelo Buonarroti, che arriva in scena con la voce di Pierfrancesco Favino (anche nella versione inglese), la coregia di Lulu Helbek e il tema principale cantato in latino da Sting che ha riadattato il Dies Irae del XIII secolo.

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