Foibe, offese alle vittime: passa in Regione Toscana mozione del Centrodestra

14 Mar 2018 20:01 - di Paolo Lami

«Stigmatizzare i deplorevoli episodi» che si sono verificati contro le vittime delle Foibe e valorizzare «ancor di più» la ricorrenza del 10 febbraio – Giorno del Ricordo – , con lo scopo di rendere «giusto onore alla memoria di chi è stato vittima del proprio amore per la Patria al di là della fede politica» e di «rafforzare la consapevolezza nelle giovani generazioni del prezzo pagato dal nostro Paese per garantire a tutti noi i valori civili e universali di giustizia, pace, libertà e democrazia».

E’ quanto prevede una mozione, approvata all’unanimità, dall’aula del Consiglio regionale della Toscana, sottoscritta dai gruppi di CentrodestraLega, Forza Italia e FdI – e illustrata dall’esponente della Lega, Jacopo Alberti. La mozione cita due casi che Alberti ha ricordato all’aula: i cori contro le Foibe intonati durante la manifestazione antifascista organizzata a Macerata dai Centri Sociali il 10 febbraio scorso e «l’ultimo di simili episodi», a Latina, dove è stata imbrattata con la vernice rossa e la stella simbolo dell’anarchia la stele in memoria di Norma Cossetto, giovane istriana martire delle Foibe, inaugurata solo il giorno prima dall’amministrazione comunale.

La mozione riconosce comunque «che la condanna culturale e politica dei crimini compiuti dai vari totalitarismi è giustamente diffusa nella nostra Regione, tanto da vedere le istituzioni regionali impegnarsi direttamente nel sostenere iniziative di condanna dei crimini contro popoli innocenti».

Massimo Baldi, del Pd, ha motivato il voto favorevole del suo gruppo dichiarando di convergere «perfettamente sul merito» della mozione pur scritta in una «retorica maldestramente dannunziana». E ha comunque ribadito l’intensità con la quale è stato celebrato il Giorno del Ricordo quest’anno dalla Regione. Il gruppo Si Toscana, composto da Tommaso Fattori e Paolo Sarti, che non era presente in aula al momento della votazione della mozione. E, una volta rientrato in aula, a mozione approvata, Fattori ha chiesto di intervenire sul punto a chiusura dei lavori, per manifestare il «tono non condivisibile e sbagliato» della mozione e per ricordare che la Regione sul Giorno del Ricordo ha fatto un lavoro «serio e scientifico».

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