«Di Maio unico premier». Ma il mantra dei grillini è dettato solo dalla paura

30 Mar 2018 17:47 - di Niccolo Silvestri

«Di Maio premier e nessun altro». Senza se e senza ma, secondo l’abusata formula opposta da Sergio Cofferati alla modifica dell’articolo 18 ai tempi di uno dei governi a guida Berlusconi. «Di Maio premier e nessun altro». A prescindere, avrebbe chiosato Totò. Già, perché c’avranno pure la piattaforma Rousseau e l’intelligenza artificiale i grillini, saranno pure razzi-missile con circuiti di mille valvole come Ufo Robot, ma non bisogna per forza discendere da Archimede per capire che se hai il 32 per cento di voti e te ne serve almeno il 51 per governare, occorre che qualcuno ti dia il mancante. E non è necessario neppure evocare lo spirito di Richielieu per sapere che in politica nessuno dà niente per niente. E quindi “no seggi, no parti”. Tradotto: senza numeri, in Parlamento, non cominci neppure. In fondo, una maggioranza parlamentare è un po’ come il coraggio di Don Abbondio: chi non ce l’ha, non è che se lo può dare. Evidentemente, i modernissimi e informatizzati grillini difettano nelle materie umanistiche e il best-seller di Manzoni forse manco l’hanno letto. Pazienza. Qualcuno, però, provveda alla svelta. Sì, perché ti cascano letteralmente le braccia nel sentire il già direttore di Sky Tg 24 e neodeputato Emilio Carelli spiegare – anche lui, persino lui – la scelta di «Di Maio unico premier» con il «rispetto della parola data agli elettori». Quali elettori, di grazia? Quelli del M5S? Ma sono il 32 per cento del totale. Il “restante” 68 è contrario, e questo qualcosa pure vorrà dire. O no? Forse, però, poiché è buona regola non sottovalutare mai l’interlocutore, è lecito sospettare che al fondo del mantra «Di Maio unico premier» ci sia altro. Probabilmente la paura del capo pentastellato di finire rosolato a fuoco lento mentre dallo scranno più alto di Montecitorio, dov’egli stesso l’ha piazzato, il dioscuro Fico si gode in esclusiva il trionfo segando vitalizi e indennità. Ma sì, a ben guardare, il dramma di Giggino è tutto qui: fare la figura del questuante di poltrone mentre il suo beneficato smutanda la Casta. È la solita storia: chi troppo vuole, nulla stringe. Non è scritta nella piattaforma Rousseau, ma è vera lo stesso.

Commenti

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  • Pino1° 3 Aprile 2018

    Il Soviet Supremo è stato smantellato da tempo e non ha il carisma di Leonid Breznev!
    Fattene una ragione ‘uagliò !

  • Antonio 31 Marzo 2018

    Meraviglioso

  • Angela 31 Marzo 2018

    Modificare legge elettorale è una priorità per il governo che verrà, se verrà, ma penso che gli accordi ci siano già ma fanno tutti finta che non ci siano,ma chi volete prendere in giro?gli italiani sono intelligenti e lo hanno capito

  • Angela 31 Marzo 2018

    IO PREMIER,TU PREMIER, LA FACCIANO FINITA TANTO SI SA CHE SONO GIÀ DACCORDO ,NON PRENDETE IN GIRO NOI ITALIANI

  • Luigi 31 Marzo 2018

    Secondo me la paura ce l’hanno tutti gli altri, tutti quelli che siedono alle camere da una vita e che hanno permesso che l’Italia arrivasse ai punti cui é ridotta oggi. Compreso quelli per cui ho sempre votato fin’ora, la destra. Invece di dare addosso alla cieca pur di non ammettere, sarebbe ora di tirarsi su le maniche ed aiutare mutuamente chiunque abbia intenzioni di “sistemare” il paese. Avete rotto le palle!

  • Aurora De palma 31 Marzo 2018

    NN SI PUO’ governare con le insufficienze o i tentennamenti. e nn si può governare sapendo che nell’ arco di poco tempo tutto andrà a finire. LEGGE elettorale e di nuovo al voto difficile? complesso? ma nn complicato. e poi sarà una strada abbastanza in discesa.

  • Brigante nero 31 Marzo 2018

    Ragionare sempre tenendo bene a mente che in Italia esiste un sistema democratico anche se un po’ difettoso e quindi contano i numeri

  • Giuseppe Lovergine 31 Marzo 2018

    Secondo il mio punto di vista Di Maio è solo un “ragazzotto” megalomane che crede di essere in grado di poter svolgere l’incarico di presidente del Consiglio. Il mio consiglio che gli vorrei dare è quello di ridimensionarsi e vedere la realtà in modo più equo. Dovrebbe capire che ricoprire un ruolo così importante, non è come fare un gioco da ragazzi…ma servono capacità intellettive, esperienze politiche che si acquisiscono negli anni. Checché se ne dica, l’unica persona che in questo momento credo, sia capace di rivestire un incarico così importante, al fine di cercare di risolvere i nostri problemi, sia Matteo Salvini della Lega.

  • Pietro 31 Marzo 2018

    Faccio il tifo che vada al governo la coppia Di Maio Salvini, uno si dovrebbe occupare di far lavorare gli italiani fondando una banca pubblica che finanzi imprese nuove seriamente guidate e ad alta redditività, anche nel settore dell’energia per renderci indipendenti da importazioni di metano e di petrolio, l’altro che si dedichi a migliorare i rapporti con l’estero (europa e paesi disastrati che ci mandano disperati e delinquenti). C’è così tanto lavoro da fare che pur lavorando in tandem chissà se ce la fanno. Ormai con tutto l’arretrato che abbiamo e il convulso svolgersi degli eventi un solo presidente del consiglio non ce la può fare a star dietro a tutto.

  • antonino curatolo 31 Marzo 2018

    Quanto siete s***** a prendere scuse idiote per non pubblicare un commento

    • Redazione 17 Aprile 2018

      Ribadendo che insultare coloro che offrono l’opportunità a tutti di esprimere il proprio parere non è sinonimo di civiltà, la informiamo di aver avuto problemi tecnici

  • antonino curatolo 31 Marzo 2018

    Penso che quanto appena letto é un pensiero idiota e nient’altro !

  • Pierino 31 Marzo 2018

    Giggino non ha ancora capito che chi lo ha votato è un popolo e parte di un’Italia che per tradizione è sempre stata usata come scambio di voti e assistenzialismo.
    Se tutti i soldi dati al meridione e mai fatti fruttare in modo corretto (e ritengo buona parte mai arrivati), fossero stati assegnati al nord a supporto delle aziende e non solo Fiat, probabilmente saremmo in una situazione migliore. Il sud Italia per clima e storia, l’agricoltura e il turismo dovrebbero essere le maggiori fonti di produzione e benessere, con uno stato presente al controllo della criminalità

  • Pier Giorgio 31 Marzo 2018

    Di Maio non ha nessuna esperienza:quindi si metta da parte e attenda la futura legislatura. Forse dopo aver fatto esperrienza per qualche anno potrà dimostrare quanto vale,ma non oggi.Prudenza,non allo sbaraglio come potrà succedere a un prepotente…..i

  • Rita Daina Andreetto 31 Marzo 2018

    Hahahaha!!!!!!!