Cultura, addio a Gillo Dorfles: 107 anni dal fascismo ai Google Glass (video)

2 Mar 2018 17:04 - di Penelope Corrado

Critico d’arte, pittore, pianista, scultore, pittore, filosofo dell’Estetica, poeta nonché medico. Gillo Dorfles, padre storico della cultura visiva italiana scomparso oggi, a 107 anni,  ha speso la maggior parte della propria esistenza in una intensa attività critica e artistica.

Gillo Dorfles, il profeta del Kitsch

Gillo Dorfles è stato nella sua attività poliedrica uno sdoganatore del Kitsch, ossia il cattivo gusto in versione colta, ma era anche convinto che l’arte non possa prescindere dal tempo e che sia connessa alle mode e al gusto. Nella sua lunga vita (era nato a Trieste il 12 aprile 1910, quando ancora nella città regnava Francesco Giuseppe) ha contribuito probabilmente più di ogni altro suo collega, allo sviluppo dell’estetica italiana del dopoguerra.

Gillo Dorfles, dandy anche in guerra

Una vita intensa e fuori dal comune. «Ero iscritto ai Gruppi universitari fascisti, comunque non ho mai preso parte a questo tipo di cose, salvo aver sfilato in classe».  Un dandy in tutto: Dorfles ha fatto il servizio militare nel «Nizza Cavalleria», a Torino. «Dovendo fare il militare, volevo che almeno fosse un reggimento molto elegante. I miei genitori avevano un amico al Ministero, a Roma… In genere erano tutti giovani di nobili famiglie torinesi a entrare in cavalleria. Quando arrivai al Nizza, si diffuse la voce che ero appoggiato nientemeno che dalla Regina».

Gillo Dorfles, dalla pittura alla critica d’arte

Personalità unica della critica d’arte italiana, Dorfles fin dalla fine degli anni ’50, abbandonata l’attività pittorica («Come pittore sono sempre stato un dilettante»), si è dedicato agli studi di estetica e alla critica d’arte. Nelle sue indagini sull’arte contemporanea Dorfles ha analizzato anche l’aspetto socio-antropologico, ed è il primo a vedere nell’arte dei nostri giorni le tendenze barocche.

Da centenario ha provato i Google Glass

La sua attività critica l’aveva portato a studdiare i fenomeni di comunicazione di massa, il design, la moda, portandolo alla conclusione che l’arte non è avulsa dal suo tempo per esprimere lo spirito della storia universale, ma è legata al gusto e alle mode. Tra i riconoscimenti ricevuti c’è, non a caso, il Compasso d’oro, il premio dell’associazione per il design industriale. Attento osservatore di ogni tendenza, nel 2014, al Salone del Mobile se ne andava in giro per gli stand a provare i Google Glass.

La nota del Quirinale sulla morte di Gillo Dorfles

«La molteplicità dei suoi interessi e la grande sensibilità  – ha dichiarato in una nota il presidente Sergio Mattarella – lo hanno spinto, molto presto, a un approccio multidisciplinare, a tenere insieme la pittura con la filosofia, la poesia con l’architettura e le nuove scienze della comunicazione. Ha guardato avanti e lo ha fatto senza accondiscendenza, talvolta con spirito provocatorio, sempre con intuito e genialità. La sua opera è apprezzata e studiata nel mondo. Il nostro Paese lo annovera tra i suoi artisti e i suoi pensatori illustri”.

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