Cossetto, Rampelli: gli antifascisti temono la libertà di espressione

21 Mar 2018 18:19 - di Redazione

Fratelli d’Italia scandalizzata per quanto accaduto a Padova, dove è stato impedita la presentazione di un libro su Norma Cossetto, struprata e uccisa dai partigiani rossi. “Nessun rispetto per Norma Cossetto. Prima il monumento a lei dedicato a Latina viene deturpato, poi viene bloccato un convegno di ricordo alla presenza di importanti personalità istituzionali a Padova. È inaccettabile. Per la solita storia: “strumentalizzazione fascista”… Il ricordo di una giovane ragazza trucidata dai partigiani di Tito durante l’eccidio delle foibe è ora un fatto da “intolleranti”. Sono arrivate persino minacce di morte. È un’inaccettabile limitazione della libertà di espressione. È la conferma che per antagonisti e centri sociali non esiste un diritto alla libertà di opinione che non preveda un loro preventivo lasciapassare, un’idea leninista inaccettabile. Se esiste in Italia una sinistra democratica di faccia sentire, per non essere complice”. Lo ha dichiarato il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera dei deputati Fabio Rampelli.

Sulla vicenda interviene anche il presidente del Consiglio regionale del Veneto, Roberto Ciambetti: “Quanto accaduto a Padova con le minacce di morte per la presentazione del volume Foibe Rosse lascia interdetti e tradisce la stessa alta storia di libertà dell’Ateneo patavino”. si dice ”molto preoccupato per un rigurgito antidemocratico che ricorda molto toni e modi degli anni di piombo – ha detto Ciambetti – Purtroppo, coloro che si ergono, con metodi invero poco democratici, a difensori dell’antifascismo, non sanno che tra i primi a credere quanto contasse la storia di Norma Cossetto nella formazione delle generazioni chiamate a vivere nella neonata democrazia fu Concetto Marchesi, figura limpida e inattaccabile della Resistenza, rettore dell’università di Padova, che nel 1949, supportato dall’intero consiglio di facoltà di Lettere e Filosofia dell’università patavina, propose il conferimento della Laurea ad honorem alla giovane studentessa istriana morta seviziata, il cui brutale assassinio veniva assunto dall’Ateneo padovano a simbolo”. “Con questo – conclude Ciambetti – voglio dire che negare il diritto di parola su una vicenda che parla di uno dei tanti casi sofferti dal 1943 in poi dagli Istriani e Dalmati come in Venezia Giulia, dalle Foibe alla violenza della pulizia etnica titina, è fatto gravissimo e inconcepibile in una democrazia matura. Ancor più raccapricciante e ingiustificabile è il modo della minaccia che ci ricaccia indietro di decenni”.

 

Commenti

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  • giuliano 22 Marzo 2018

    questa gentaglia fascista rossa usata e plagiata dal pd per propri fini di potere e del sempre valido dividi e impera, avete la faccia di chiamarli antifascisti, quando loro sono il fascismo rosso e il nuovo fascismo lilerismo.fascisti rossi che ancora oggi osannano le foibe, fascisti rossi che non hanno liberato nessuno, ma che la storia li fa passare come partigiani, storia dei vincitori, e percio grazie a loro abbiamo un trattato senza condizioni ancora oggi segreto e siamo una colonia usa sotto supervisione inglese, sono solo gente poco acculturata e poco intelligente usata dal potere per dividere e raggiungere i propri scopi, che non sono certo quelli del popolo e delle masse.

  • giancarlo 22 Marzo 2018

    la madre di questa razza di bastardi e’ sempre incinta! RAP