Cisterna di Latina, lacrime e rabbia nell’ultimo addio alle piccole Alessia e Martina

9 Mar 2018 11:47 - di Ginevra Sorrentino

C’è il sole oggi a Cisterna di Latina: è una giornata limpida e calda, funestata dal lutto cittadino. C’è il sole, fuori dalla chiesa di San Valentino, dove – accolti da una folla di cittadini e da un picchetto di polizia e finanzieri – sono arrivati i feretri delle piccole Alessia e Martina, 14 e 8 anni. C’è il sole, fuori: e il buio più fitto, cupo e doloroso, nel cuore delle persone assiepate fuori il cimitero e ospitate dentro la parrocchia dove alle 11 sono cominciati i funerali delle figlie di Antonietta Gargiulo, uccise nel loro letto dal padre, Luigi Capasso, che dopo aver ferito gravemente la moglie e sterminato l’intera famiglia, si è suicidato.

A Cisterna di Latina l’ultimo addio ad Alessia e Martina

La donna è stata la prima ad entrare nel mirino dell’assassino: colpita e gravemente ferita nel garage dove l’assassino l’ha raggiunta e dove ha dato sfogo alla rabbia per la fine del matrimonio esplodendo 3 colpi che hanno ferito Antonietta al fianco; al collo, alla mandibola. Per questo oggi, dopo essersi risvegliata solo 24 ore fa dalla sedazione indotta dai medici del San Camillo che l’hanno presa in cura, la mamma di Cisterna ricoverata nel reparto di rianimazione del nosocomio capitolino non potrà partecipare ai funerali delle sue figlie di cui, solo ieri, ha saputo la tragica verità. A darle la terribile notizia, ieri, alcuni familiari insieme ad un team di psicologi dell’ospedale che la seguono e la seguiranno nel difficile percorso di accettazione ed elaborazione di un dolore e di un lutto inaccettabili. Un dolore che si rinnova al pensiero della violenza reiterata che madre e figlie hanno subito a lungo e fino alla fine per mano di quel marito, quel genitore, capace di armarsi il pugno e di uccidere. Un dolore che si fa ancora più struggente alla vista dei palloncini bianchi e rosa che addobbano l’esterno della chiesa per l’ultimo saluto a Martina e Alessia Capasso, freddate dal padre carabiniere a Cisterna di Latina lo scorso 28 febbraio. Un dolore di cui si è fatta interprete, portavoce e testimone una comunità intera che oggi ha partecipato sgomenta e silenziosa alle esequie che si sono svolte nella chiesa di San Valentino di Cisterna di Latina.

Una folla che ha gremito la chiesa e riempito il piazzale antistante

Una folla talmente numerosa che si è dipanata dall’interno all’esterno della chiesa, fin nel piazzale antistante – è stata prevista la diffusione audio della funzione religiosa – pur di essere lì oggi a dire addio alle due vittime innocenti della follia omicida e della violenza sorda a qualunque richiamo umano. Non solo: come anticipato, per oggi il commissario straordinario di Cisterna ha proclamato il lutto cittadino disponendo dalle ore 10,30 alle 12,30, in concomitanza con le esequie, l’esposizione delle bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici e privati compresi quelli scolastici di ogni ordine e grado, la sospensione di tutte le manifestazioni previste nell’intera giornata, la chiusura al pubblico degli uffici comunali (dalle 10,30 alle 12,30), l’invito a tutti i cittadini e le organizzazioni sociali, culturali e produttive di Cisterna ad esprimere in forme autonoma il dolore dei Cisternesi e l’abbraccio dell’intera comunità. Un abbraccio caldo come il sole che oggi risplende su Cisterna di Latina e che tutti si augurano possano arrivare anche solo in parte a quella madre distrutta dal dolore e piegata fisicamente dalla brutalità di un uomo.

 

 

 

Commenti

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  • Francesco 10 Marzo 2018

    dice bene Mara: lacrime di coccodrillo.
    Il “bello “è che il prete pare abbia detto di perdonare il padre! I preti possono dire tutte le scemenze che vogliono ma a tutto c’è un limite!

  • Mara 10 Marzo 2018

    Quanto mi fanno rabbia queste lacrime di coccodrillo.
    Perche’ nessuno ha aiutato questa povera donna. Piu’ di una volta aveva chiesto aiuto.
    Sento una profonda tristezza nel cuore, ma anche moltissima rabbia.