Boeri (Inps): «Il reddito di cittadinanza costa 38 miliardi». L’ira del M5S

28 Mar 2018 15:22 - di Redazione

Tra i 35 e i 38 miliardi di euro. A tanto, e non ai quasi 15 di cui si è parlato nella recente campagna elettorale, ammonterebbe il costo del reddito di cittadinanza proposto dal M5S. A sostenerlo, il presidente dell’Inps Tito Boeri, che ha citato una simulazione dell’Istituto di Previdenza. «Una cifra molto consistente», ha commentato.

Boeri: «Ora abbiamo i dati aggiornati»

Nel dettaglio, Boeri ha spiegato che una stima dei costi del disegno di legge presentato dal M5S era già stata valutata nel 2015 risultando pari ad un esborso di 29 miliardi per le casse dello Stato. «Ora – ha spiegato il presidente dell’Inps al margine della presentazione dei dati sul Rei, il reddito di inclusione – abbiamo rifatto queste stime alle luce dei dati più recenti, combinando le nostre informazioni con quelle dell’Agenzia delle Entrate, e riteniamo che possa costare tra 35 e 38 miliardi».

Cinquestelle furiosi: «Basta bugie»

Com’era prevedibile, le parole di Boeri hanno riacceso lo scontro sul reddito di cittadinanza, misura già avversata nel corso della campagna elettorale per gli alti costi che comporterebbe. Stime sempre contestate dal M5s, per il quale il costo della misura sarebbe inferiore di oltre la metà. Non stupisce, dunque, che la reazione dei pentastellati alle stime ventilate dal numero uno dell’Inps sia stata particolarmente acuminata. «Basta bugie», hanno infatti risposto a una sola voce i capigruppo di Camera e Senato, Giulia Grillo e Danilo Toninelli. «L’Istat – hanno spiegato i due parlamentari – ha calcolato in 14,9 miliardi di euro la spesa annua, più 2 miliardi d’investimento il primo anno per riformare i Centri per l’impiego». All’Inps, però, i conti dei Cinquestelle non tornano.

Commenti

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  • 29 Marzo 2018

    Che il reddito di cittadinanza come viene definito dai pentastellati…..sia irrealizzabile sotto il profilo economico è ormai scontato, solo gli allocchi ancora ci credono

  • lamberto lari 29 Marzo 2018

    Non entro nel merito del reddito di cittadinanza (anche se così concepito mi vede contrario) però credo che sia tassativo che l’INPS assolva esclusivamente se non prioritariamente la funzione di garantire le pensioni ai lavoratori che versano i contributi previdenziali, loro soldi (non dimentichiamoci che la pensione non è un regalo dello Stato ma è semplicemente un salario posticipato perché trattenuto duranti gli anni lavorati). Poi il capitolato di spesa (previsionale e/o reale) sulle varie declinazioni del reddito di cittadinanza di inclusione ecc…deve essere individuato (leggasi avere le coperture finanziarie) ad altri soggetti che non siano la previdenza (leggasi le pensioni). Basta minestroni e commistioni varie che creano confusione e privano, in questo bailamme, una visione chiara ai lavoratori delle cifre reali che entrano nelle casse per le loro pensioni, come vengono gestiti/investiti, quale è la loro reale redditività e quanto e come vengono ridistribuiti (leggasi che fine fanno). Questa è matematica chiara, semplice e quindi comprensibile, inequivocabile e trasparente. Tutto il resto (leggasi vale tutto) solo truffe e penalizzazioni a danno dei contribuenti. Uno stato democratico non può comportarsi come se fosse il banco di un tavolino del gioco di azzardo delle tre carte, vinci..perdi..vinci…sei fregato!

  • Laura Prosperini 28 Marzo 2018

    Boeri sembra davvero confuso, sarebbe importante sapere se questa sua smania di negatività contro l’Italia e gli Italiani a favore, invece, di non so quale Bilancio e/o quale sostenibilità a tutti i costi (anche utilizzando bizzarramente dati Istat) di natura austerity/euro-pa/non ci sono alternative/urge
    sia per una sua vera convinzione (che gli uomini e le donne, specialmente Italiani, siano, in fondo sacrificabile all’altare del Mercato) oppure sia, come dire, un pochino troppo inluenzato dall’estero (pronto a comprarci il meglio a stralcio). Comunque, in entrambi i casi, sono aberranti tanto le sue parole quanto i suoi (se ne ha di autonomi) pensiere sulla Civiltà con al centro l’Uomo civile