Uranio, il generale Bertolini: cosa c’è dietro l’attacco alle forze armate?

12 Feb 2018 18:56 - di Redazione

“Un attacco frontale alle Forze Armate che ha il solo effetto, i maligni direbbero il solo scopo, di erodere alla base la ragion d’essere dell’organizzazione militare. Spiace constatare che il senatore Scanu, che ben conosce la realtà militare per essersene occupato per molti anni quale presidente della commissione Difesa del Senato, abbia una così bassa considerazione della dirigenza delle Forze Armate, rendendosi promotore di una vera rivoluzione ai danni della realtà militare italiana”. Così il generale Marco Bertolini, già comandante della Folgore e comandante del Comando Operativo di vertice Interforze, commenta sul portale web Difesaonline la relazione finale della commissione d’inchiesta parlamentare sull’uranio impoverito nel comparto Difesa. Secondo il generale, per tanti anni nel mondo militare operativo, si tratta di “una rivoluzione morale e motivazionale, che mette i Comandanti sul banco degli imputati; che li inchioda al ruolo di datori di lavoro, con tutte le incombenze anche burocratiche connesse, costringendoli anche in operazioni – Afghanistan, Somalia, Iraq, Libia, Libano e tra poco, Niger – a concentrare la propria attenzione su norme importanti per un normale ambiente di lavoro, ma molto meno per l’ambiente operativo, distogliendoli dal loro compito principale, vale a dire la pianificazione operativa per contrastare le minacce vere alla sicurezza dei propri uomini”. “Visto l’attacco così palese mi sono chiesto se dietro non ci fosse qualcosa di personale, magari dovuto alla prossima tornata elettorale” rileva il generale spiegando come queste norme “costringono già da ora il soldato ad una sistematica disobbedienza alle stesse, in quanto impossibili da applicare quando si fa sul serio” perchè quello del soldato, prosegue il generale, “non è un mestiere come un altro nel quale si trova a fronteggiare la banale incidenza del caso o della sfortuna” ma “una volontà assassina che esercita coraggio, professionalità, intelligenza e spirito di sacrificio spinto spesso fino all’eroismo al solo scopo di colpirlo”. Insomma, rileva il generale Bertolini, i commissari “sono consapevoli dell’opera di rimozione ideologica della realtà di cui si sono resi colpevoli e che costringerà il prossimo governo, di qualunque colore sia, a porre rimedio a guasti che potrebbero privarci di uno strumento indispensabile per non scomparire, per non affondare nel Mare ex-Nostrum nel quale a malapena galleggiamo ancora?”

(Foto Libero quotidiano)

Commenti

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  • Pino 22 Febbraio 2018

    Da moltissimo tempo le Forze Armate sono sotto schiaffo di incapaci della politica che mettono bocca in cose a loro stessi ignote. Il governo con ministro, aiutante di campo di nomina quasi sempre politica ed altri ‘intermediari’ .. un’ altissima carica dello stato il due giugno si gira dall’altra parte mentre passa la Folgore? Chiacchiericci da serve nel palco della rappresentanza di stato? Tutti sintomi del fastidio che suscitano le forze armate a molta parte dell’apparato di sfruttamento dello stato. Se sotto il fuoco avversario a sbattere il loro muso sulle regole di ingaggio che impongono ai militari in prima linea per fare finta che siano impegnati in peacekiping mentre li mandano a morte in situazioni impossibili, ricordate con ‘baffetto’ Coccoloni e Bellini? Erano a bombardare!!!!! non in operazione di pace;o i due fucilieri del s. Marco abbandonati in mano al paese che protegge gli scafisti d’assalto? Si lasci ai militari veri gestire le necessità di fronte e vedrete che sarete meno odiati di quanto vi meritate !

  • luca granelli 13 Febbraio 2018

    Generale Bertolini, belle consideraziomi, ma siccome avete sempre lisciato questi politici mediocri, forse perchè in certi momenti vi hanno fatto stare bene , economicamente, come prestigio, come trattamenti di fine carrierra eccetera, adesso vi beccate questa. Sul fronte interno non siete mai sembrati cosi agguerriti, piuttosto vassalli. Basta guardare quel video dove c’è la fotocopia sbiadita di un premier militarmente consigliato da un Generale del 185mo ( ..a fare che poi!? ..quando giuoca a Risiko?!?!) dall’atteggiamento più salottiero che guerriero in compagnia di una insegnante di inglese imprestata ad un impronanile ruolo di Ministro della Difesa ( in Russia, che sono seri e forse temibili, hanno Shougu, un Generale, non una casalinga mancata) . Ho fatto fatica a scorgere il ponte di una nave militare, perchè sembra più la terrazza di uno stabilimento balneare all’ora dell’Happy Hour. Piuttosto Los Paraqueidistas Portogues del 1974, quelli si che si sono rivelati agguerriti: ma c’erano da correre dei rischi, quelli veri…E mettersi contro un establishment di corrotti, mafiosi , pregiudicati piduisti e poterzisi e altri Massoni scadenti, forse è troppo impegnativo..,meglio lamentarsi di quando in quanto e contrinuire a tenere su sto baraccone scassato in mano a mediocrità e bottegai. Cordialità.