Trump: la pubblicazione del memo sull’Fbi mi scagiona completamente

3 Feb 2018 16:56 - di Redazione

“Questo memo scagiona completamente Trump nell’inchiesta”. Donald Trump parla di sé in terza persona nel primo tweet pubblicato dopo la diffusione del memorandum redatto dai repubblicani della Camera che mette sotto accusa l’operato dell’Fbi nelle indagini sul Russiagate. Il presidente, in uno dei messaggi mattutini, afferma che “la caccia alle streghe continua. Non c’è stata collusione e non c’è stata ostruzione” alla giustizia, scrive Trump facendo riferimento alla “parola ora usata perché dopo un anno di indagini senza trovare nulla, la collusione è morta. Questa è una disgrazia americana”. In un altro cinguettio, il presidente fa riferimento ad un sondaggio secondo cui “l’approvazione nei confronti è schizzata al 49%, una cifra nettamente migliore di quella che ho ottenuto quando ho vinto le elezioni e più alta rispetto a quella di certe vacche sacre. Altri sondaggi su Trump danno anche risultati più alti – aggiunge -. Perché i media rifiutano di scriverlo? Oh, beh, magari un giorno!”. E l’Fbi si difende ma non convince: ai giudici dei Fisa, i tribunali che hanno autorizzato le intercettazioni nei confronti di membri della campagna di Trump, era stato comunicato che il dossier Steele, citato nelle richieste di mandato, era stato finanziato dalla parte politica avversa. Così fonti dipartimento di Giustizia si difendono dalle accuse, contenute nel memo pubblicato dal Congresso repubblicano con la benedizione di Donald Trump, di aver, insieme all’Fbi, abusato della propria autorità ottenendo il mandato per intercettare Carter Page, presentando come prova il contenuto dell’ormai famoso dossier stilato dall’ex agente segreto britannico e pagato dalla campagna democratica. Le fonti hanno spiegato al Washington Post che ai giudici era stato “fornito ampio materiale e prove” riguardo al fatto che le informazioni citate nella richiesta del mando erano di provenienza politica. Non si era specificatamente fatto riferimento ad Hillary Clinton ed al comitato democratico, ma – concludono le fonti – “nessuna persona pensante che legga quelle richieste di mandato non arriverebbe a concludere che quel lavoro era stato realizzato a nome di persone che si opponevano a Trump”.

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  • Gegge 4 Febbraio 2018

    La signora Botteri pagata con i soldi nostri dice invece altre cose per chissà perché??????