Olimpiadi invernali, le cheerleader di Pyongyang al debutto. E coi delegati la sorella di Kim

7 Feb 2018 11:38 - di Giulia Melodia

Riflettori puntati sui Giochi Olimpici che si apriranno in Corea del Sud venerdì prossimo con la benedizione papale: «Dopodomani, si apriranno i XXIII Giochi Olimpici Invernali nella città di PyeongChang, in Corea del Sud, con la partecipazione di 92 Paesi. La tradizionale tregua olimpica quest’anno acquista speciale importanza: delegazioni delle due Coree sfileranno insieme sotto un’unica bandiera e competeranno come un’unica squadra. Questo fatto fa sperare in un mondo in cui i conflitti si risolvono pacificamente con il dialogo e nel rispetto reciproco, come anche lo sport insegna a fare», ha appena dichiarato il Pontefice all’udienza generale del mercoledì.

Il debutto delle cheerleader di Pyongyang ai Giochi Olimpici

Un saluto rivolto da Papa Francesco «al Comitato Olimpico Internazionale, agli atleti e alle atlete che partecipano ai Giochi di PyeongChang, alle autorità e al popolo della Penisola di Corea», quindi il suo auspicio: «Che queste Olimpiadi siano una grande festa dell’amicizia e dello sport». Una festa che vanta, tra gli ospiti speciali, anche la presenza della sorella di Kim Jong-un, appena confermata dai funzionari sudcoreani citati dall’agenzia di stampa Yonhap. Secondo il ministero per la riunificazione, con lei ci saranno anche altri due alti funzionari, Choe Hwi, presidente del Comitato sportivo nazionale e Ri Son-gwon, capo della commissione incaricata degli affari intercoreani. Apripista istituzionali che accompagneranno il popolo di atleti, tecnici, artisti e, udite udite, da oggi anche le cheerleader. La Corea del Nord, infatti, ha appena annunciato di impreziosire la sua presenza a Pyeongchang, sede delle Olimpiadi invernali, con l’arrivo di 229 majorettes. La delegazione guidata dal ministro dello Sport, Kim Il-guk, e composta in tutto da 280 persone tra cui anche 26 atleti di taekwondo e 21 giornalisti, ha varcato il confine questa mattina intorno alle 9.30. Le cheerleader provenienti da Pyongyang, molte delle quali giovanissime, si sono presentate sorridenti al check point della città di confine di Paju, avvolte da cappotti rossi e cappelli di pelliccia nera e con una piccola bandiera nordcoreana appuntata sul petto. La Corea del Nord aveva già inviato nel Sud una delegazione di 46 membri, tra cui i 22 atleti che parteciperanno ai Giochi, e un’altra di 140 persone per la maggior parte composta da artisti della Samjiyon art troupe. Le cheerleader, giunte a Pyeongchang con il compito di tifare per gli atleti nordcoreani, secondo quanto riferito dai media locali sono state scelte dopo una scrupolosa selezione basata su una serie di requisiti, compresa la lealtà al governo di Kim Jong-un. Gli appassionati di hockey potranno assistere alla loro performance in occasione delle partite di hockey della nazionale femminile unificata.

Ed è allarme virus nel villaggio olimpico di Pyeongchang

tutto è pronto, nonostante l’allarme scatenato dagli oltre trenta casi conclamati di norovirus registrati in queste ore tra gli addetti alla sicurezza delle Olimpiadi invernali di Pyeongchang. La conferma arriva dagli organizzatori dei Giochi, che in una nota hanno fatto sapere di avere curato 32 persone colpite dal virus fra le 120 messe in quarantena. Visto l’elevato numero di agenti in isolamento a causa del contagio, sono stati schierati 900 militari in venti aree olimpiche in attesa che il personale possa tornare in servizio. Un vademecum con le misure di prevenzione per evitare il diffondersi del virus è stato infine diffuso nei villaggi olimpici e nel media village che ospitano i giornalisti.

 

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