Foibe: ora basta, lo Stato deve reagire contro il germe negazionista

11 Feb 2018 10:37 - di Roberto Menia

Roberto Menia, primo firmatario della legge che nel 2004  ha istituito il Giorno del Ricordo interviene nella discussione sui gravi fatti di negazionismo registrati in questi giorni in Italia.

Lo Stato ha il dovere morale di reagire contro il germe negazionista che germoglia a sinistra, dove si vuole infoibare il ricordo. I cori choc ascoltati a Macerata sono il frutto del negazionismo che monta a sinistra e che lo Stato italiano ha il preciso dovere di stanare e combattere. E’semplicemente vergognoso che la manifestazione antifascista di Macerata sia stata segnata dal ritornello ‘ma che belle son le foibe da Trieste in giù’ senza che nessuno, da questo governo come dalle altre istituzioni sempre pronte a difendere l’accoglienza tout court, abbia sentito il dovere di intervenire per condannare. Mentre, dalla presidenza della Camera in testa, quotidianamente ascoltiamo strali contro chi solleva un dito per riconoscere semplicemente i disastri che il comunismo ha fatto nel mondo, Istria in primis.

Le bandiere di Anpi, Emergency, Libera, Fiom, Arci, Rifondazione comunista, Potere al popolo presenti in quella piazza dimostrano che c’è una fetta d’Italia ancora accecata da odio e da una oggettiva non conoscenza della storia, che però è foraggiata dalla sinistra che fino a poco tempo fa ha difeso le vergogne titine.

Ho battezzato questa legge per un semplice motivo: il popolo di chi ha vissuto in prima persona tutto questo si sta estinguendo sempre più velocemente, è la legge del tempo. Ma la generazione venuta dopo è impegnata, io ad esempio sono nato al di là del confine, mia mamma è stata esule. Ho la percezione che quella sorta di damnatio memoriae che esisteva in Italia su questi fatti e che ci ha condizionato per oltre cinquant’anni sia stata in qualche modo superata e vinta da questa legge. Per questa ragione ogni anno si è costretti a parlare di tutto questo. Questo è recupero di memoria, recupero di storia nazionale, recupero di rispetto per il proprio essere cittadini attivi e patrioti.

Uno Stato moderno e credibile è quello che fa davvero i conti con la propria storia: ma non inzuppati di un tornaconto ideologico ed elettorale, come la vergogna di Macerata dimostra, bensì guidati dal rispetto che si deve a vittime e infoibati.

 twitter@robertomenia

 

Commenti

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  • Carlo Della Rossa 13 Febbraio 2018

    Carlo Della Rossa BEN DETTO QUESTI M**** COMPAGNI,CHE HANNO SEMPRE LUCRATO SUGLI ITALIANI,SI PERMETTONO DI OFFENDERE CHI LI HA TOLTI DALLA “m****”,IN CUI PASCEVANO E PASCOLANO TUTT’ORA,RINGRAZINO LE LEGGI FATTE DA CHI AVEVA A CUORE IL POPOLO,INFATTI QUESTI “signori”,SI FA’ PER DIRE, LE LEGGI A LORO FAVOREVOLI LE TENGONO,QUELLE CHE NON PIACCIONO SONO LEGGI CHE CHIAMANO”Fasciste”,MA I VECCHI DOV’ERANO QUANDO C’ERA LUI????????,RICORDINO CHE LE LORO LEGGI SONO DEI VERI E PROPRI TRANELLI,FATTE A SCAPITO DEL POPOLO E A LORO VANTAGGIO,PERCIO’ LA FINISSERO DI RIESUMARE LEGGI E PERSONAGGI,IN BENE O IN MALE HANNO PORTATO L’ITALIA E IL LORO POPOLO ALL’AVANGUARDIA DEL MONDO, MA COME CAPITA AGLI ONESTI,OFFESI E VIGLIACCAMENTE TRADITI DA QUEL SIMBOLO CHE ostentano LORDO DI SANGUE,VERGOGNA ITALIANI APRIAMO GLI OCCHI QUANDO ANDREMO AL VOTO E RINNOVIAMO TUTTI QUESTI PAPPONI DISONOREVOLI CHE CI HANNO TOLTO OGNI NOSTRA FORMA DI GIGNITA’.Saluti e al voto apriamo gli occhi.

  • itala piccininno 12 Febbraio 2018

    seppure indiretti io ho ricordi ben precisi di quel che accadde in quel tragico periodo perché la mia madrina di cresima era di Trieste e quei momenti li visse…in presa diretta… vergogna al popolo che non sa onorare i propri morti sia che siano soldati o peggio -civili colpevoli solo di essere gli italiani che vivevano da secoli in terre italian.

  • Sergio 12 Febbraio 2018

    Appartenevo a quella Gioventù e non la rinego.in quei tempi non conoscevamo droghe o altre misture avevamo altro da fare,educare il corpo e la mente ad amare la PATRIA ed a rispettare l’ordine ed i suoi esecutori.Portavano la camicia nera e ne andavamo fieri.Ricordo con amore i nostri “sabato fascisti”

    • Sergio 12 Febbraio 2018

      In attesa di approvazione perchè dico la veritiera?il secolo non ha argomenti per smentire la nostra verità.E’storia ed è la nostra STORIA.I GIOVANI DI BIR EL GOBI venivano dai nostri sabati ed hanno avuto il riconoscimento dagli avversari.

      • Sergio 12 Febbraio 2018

        Dimenticavo : sono nato a FIUME ed è li che ho imparato ad amare l’Italia.=

    • Germano 13 Febbraio 2018

      Onore a te camerata Sergio

  • Antonio 12 Febbraio 2018

    I Giuliano Dalmati dovettero fuggire dalla loro terra abbandonando tutto e, molti, anche la vita. Furono accolti malissimo e in certe zone, come Bologna, non gli permisero nemmeno di dissetarsi. Le bestie comuniste di allora non hanno nulla da invidiare a quelle di oggi.

  • lamberto lari 12 Febbraio 2018

    E’ vero, come qualcuno dice, la storia viene scritta dai vincitori…..ma non dimentichiamo che gli italiani un tempo ben preciso furono tutti fascisti…….poi molti divennero antifascisti e partigiani!!! o i signori dell’ANPI si dimenticano anche di questo??? ma oggi chi se ne frega più dei fascisti e dei comunisti un retaggio ormai vecchio che però qualche nostalgico di destra e di sinistra alimentano da una parte e dall’altra per seminare solo odio!

  • Brigante nero 12 Febbraio 2018

    La magistratura intervenga senza evitare rifiutando la sudditanza ai sinistri una volta per tutte

  • ENRICO 12 Febbraio 2018

    Infami senza vergogna nè pietà per le molte migliaia di italiani innocenti vilmente trucidati dai comunisti assassini iugoslavi.

  • paolo mario Pieraccini 12 Febbraio 2018

    Questo Stato, imbelle e inetto, è assolutamente incapace di reagire.Tra i negazionisti l’ANPI, che costa ogni anno agli Italiani fior di milioni, è divenuta l’erede dell’ormai defunto partito comunista.Comunque il tempo di tutti costoro sta finendo.

  • alberto 12 Febbraio 2018

    Sono delle m**** umane

  • Aldo Barbaro 12 Febbraio 2018

    E’ vero che la storia la scrivono i vincitori, purtroppo. Però ci sono fatti storici che non possono essere negati e/o travisati, in particolare le foibe ed i campi di sterminio nazisti!

    • giorgio 12 Febbraio 2018

      e’ vero che la storia la scrivono i vincitori, infatti dei campi di sterminio nazisti si continua a parlare, giustamente, ma di altro, come ad esempio delle foibe, no o per lo meno si fa molta fatica. Della brutalita’ dei titini e della brutalita’ dei partigiani rossi, cioe’ comunisti, perpetrata anche in certe parti del Bel Paese, ad esempio in prov. di Parma, Reggio Emilia,Mantova, si tace da quel di’, di un segretario PC del dopo guerra membro del CLN nel”45 che ordino’ la mattanza di piazzale Loreto, di lui e dei suoi sodali si tace da quel di, delle sparizioni violente di tutti coloro, anche comunisti convinti, che non erano pero’ d’accordo con certi metodi nulla si dice a tutt’oggi, si sussurra solo, piano. Nessuna autocritica ufficiale, tanto e’ vero che ancora oggi ci si trova di fronte a “beceri”, la maggior parte dei quali appartenente ai centri sociali, nulla facenti se non predicanti la rivolta globale maoista ed il furto e la violenza proletaria, che insenano codeste manifestazioni criminali. E le autorita’ politiche di quella parte cosa dicono? oltre allo spauracchio, un fantoccio, del rigurgito cosa dicono e cosa hanno detto per le due povere donne uccise, una delle quali fra l’altro ridotta in quel modo impressionante? no, loro pensano alla “manifestazione” anti razzista ed anti fascista, solo per coprire le loro gravi responsabilita’.

      • Sergio 12 Febbraio 2018

        Dimenticavo : sono nato a FIUME ed è li che ho imparato ad amare l’Italia.=A Giorgio dico:abbiamo perso i nostri confini perchè il diktat 10/02/1948,firmato dal calabraghe, diceva che dovevamo pagare i danni di guerra ai partigiani jugoslavi di TITO.i partigiani nostrani non c’ erano a far valere i loro diritti anche allora trattati da serve,il colpisci e fuggi per loro non aveva valenza,L’Anpi reciti il Mea culpa.

    • mara 12 Febbraio 2018

      In guerra non c’e’ un vero perdente o vincitore. A fronte di “qualcosa” vinta, si sono perse migliaia e
      migliaia di vite umane. Il vero vincitore e’ solo colui che semina PACE e non guerra.

  • Carlo Nobile 12 Febbraio 2018

    Ma,fascismo anti fascismo,sembra uno strano gioco di parole,ma non lo è.Il fascismo e morto con la seconda guerra mondiale,Son passati ormai tanti anni,ma quell’odio ancora persiste,ancora fa le sue vittime,anche solo morale.In particolare sono i comunisti a essere così spieteti,ma non riescono a rendersi conto di quello che e stato il loro passato.Un passato di sangue,si proprio così, sangue versato oltre confine,fatto scorrere a fiume,sangue versato in Italia,anche dopo il 25 aprile e loro vogliono fare la morale agli altri? E solo pazzesco.Ormai sono passati più di 70 anni dalla fine delle guerra,e ora di smetterla con tutti questi odii,ma solo fra italiani.Godiamoci la nostra bella Italia e il passato lasciamolo alla storia. NB.Per il SECOLO,ciò che e stato scritto e frutto delle letture dei miei libri,il comunismo europeo a sulla coscienza tra gli 85 e i 100 nilioni di morti

  • Sabatangelo 11 Febbraio 2018

    Quel simbolo pitturato sulla lapide la dice tutta su chi e’ la rovina d’ Italia.

  • giorgio 11 Febbraio 2018

    Questi che si dichiarano antifascisti si comportano peggio dei fascisti. Povera Italia !!!!