È guerra: Trump vuole pubblicare il dossier sulle “violazioni” dell’Fbi

1 Feb 2018 15:58 - di Redazione

Appena concluso il discorso sullo stato dell’Unione dai toni moderati ed aperti all’opposizione, Donald Trump ha assicurato ad uno dei repubblicani che lo salutavano all’uscita dall’aula della Camera che il memo dei repubblicani che attacca in un modo senza precedenti l’operato dell’Fbi verrà “pubblicato al 100%”. Lo scambio di battute con il deputato Jeff Duncan, che ha chiesto al presidente di non opporsi alla pubblicazione del documento come invece gli ha chiesto di fare il dipartimento di Giustizia, è stato ripreso dalle telecamere. “Non preoccuparti, al 100%”, ha detto Trump. Un portavoce della Casa Bianca aveva già indicato che Trump aveva intenzione di autorizzare la pubblicazione del memo, realizzato dallo staff dei repubblicani della commissione Intelligence e che conterrebbe quelle che affermano essere le prove di violazioni commesse dai federali nel controllare la campagna elettorale di Trump. I democratici ribattono accusando il Gop di aver travisato e manipolato per motivi politici materiale di intelligence riservato, con l’obiettivo di minare la legittimità dell’inchiesta sul Russiagate.

Ovviamente l’Fbi ha espresso “seria preoccupazione” per l’accuratezza di un memorandum riservato, preparato dai membri repubblicani della Commissione Intelligence della Camera, che potrebbe presto essere reso pubblico. A deciderne la pubblicazione, che è attualmente al vaglio del presidente Donald Trump, sono stati gli stessi membri repubblicani della commissione, facendo eco alle richieste della Casa Bianca. Nel documento vengono illustrate, dal punto di vista dei Repubblicani, le presunte irregolarità compiute dai funzionari dell’Fbi nell’ambito dell’indagine sulle interferenze russe nella campagna presidenziale del 2016. “All’Fbi è stata data una possibilità limitata di visionare il memo, il giorno prima che la commissione votasse per la sua pubblicazione”, afferma l’Fbi in una nota. Il Bureau esprime quindi la propria “seria preoccupazione riguardo alle omissioni di alcuni fatti che impattano in maniera fondamentale sull’accuratezza del memo”.

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