Berlusconi a Porta a Porta firma “il Patto di San Valentino” con gli italiani

14 Feb 2018 19:55 - di Giovanni Trotta

“Ragazzi non applaudite, siamo in campagna elettorale…”. Durante la registrazione di Porta a Porta con Silvio Berlusconi ospite, Bruno Vespa sgrida chi nel pubblico applaude uno dei passaggi del Cav. L’ex premier striglia il conduttore: ”Perché non si può applaudire? Siamo liberi di fare quel che vogliamo, lo dice la Costituzione, ragazzi applaudite, non ascoltate Vespa…Ogni cittadino può fare quello che vuole, salvo che non sia espressamente vietato dalla legge, non certo dal dottor Vespa”. Rotto il ghiaccio, si passa alle cose serie: “Io Silvio Berlusconi mi impegno…” . Silvio Berlusconi, dopo 17 anni dal contratto con gli italiani, torna a sedersi alla scrivania dove firmò il suo impegno. Il siparietto va in onda ancora una volta su Porta a Porta, alla presenza del padrone di casa, Bruno Vespa. “Dove hai ritrovato il cimelio?”, chiede Giorgio Mulè, ex direttore Panorama, ora candidato di Fi alle politiche. ”Era nelle attrezzerie della Rai…”. Il Cav si siede e legge un testo che inizia cosi’: “Io Silvio Berlusconi mi impegno con gli italiani a portare il tasso di disoccupazione al di sotto della media europea entro la fine della legislatura”. ”Vespa ha il diritto di sputtanarmi se non ci riesco..”. ”E’ il patto di San Valentino”, gli fanno notare in studio. E l’ex premier annuisce. E poi ancora scherzi con il conduttore: “Sono riuscito a forzare la disciplina del dottor Vespa… Ma se lei Vespa continua così a farmi solo obiezioni, se noi il 4 marzo dovessimo prevalere, non so se lei continuerà a lavorare alla Rai…”. Silvio Berlusconi striglia ancora Bruno Vespa che prima ha bacchettato chi in pubblico aveva applaudito il Cav e ha più volte chiesto al leader azzurro di frenare la sua voglia di parlare sforando il tempo a disposizione. ”Non c’è problema, allora forse andrò in pensione…”, ribatte Vespa. Berlusconi sorride e controreplica offrendogli un posto in azienda: “Magari Vespa verrà a Mediaset…”.  “Quante campagne elettorali ho fatto? Non lo so, ho perso il conto, non sono mai stato forte in matematica…”.. Con questa battuta Berlusconi parla poi del candidato premier di Fi: ”Io ho il nome del candidato premier di Fi ma non faccio nomi… farò il suo nome prima del 4 marzo, penso di essere autorizzato a farlo…”. E infine: in caso di stallo il 4 marzo, “bisogna andare a votare il più presto possibile con questa legge elettorale”, ha detto.

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  • avv. alessandro ballicu 15 Febbraio 2018

    ennesima buffonata