15enne legato e seviziato: orrore nel centro per l’asma infantile di Misurina

15 Feb 2018 14:27 - di Alberto Consoli

Istituto Pio XII Onlus di Misurina, una struttura extra-ospedaliera immersa nel verde nelle Dolomiti bellunesi, accreditata con il Servizio sanitario nazionale come centro per la cura e la riabilitazione dell’asma infantile. Doveva essere un centro d’eccellenza. Un luogo incantato che si è rivelata un orrore per un giovane di 15 anni, vittima innocente di atti di violenza. “Giochi” erotici e violenze che non ti aspetti. A processo, a Belluno, il sorvegliante notturno ritenuto “complice” del branco di adolescenti accusati di violenza sessuale, tutti coetanei del ragazzo violentato. Il ragazzo sarebbe stato legato al letto e quindi sodomizzato con un tubo. Sotto accusa, davanti al tribunale dei minori, anche i balordi protagonisti dell’aggressione. Avrebbero prima immobilizzato il 15ene a letto, legandogli mani e piedi con lo scotch, poi costretto a subire violenze sessuali.

Il processo

I fatti risalgono alle settimane tra fine luglio e inizio agosto del 2013. Questa la ricostruzione del Corriere del Veneto: «Durante una notte tre ragazzi ospiti della struttura, di età compresa dai 14 ai 16 anni, si sarebbero intrufolati nella stanza di un altro quindicenne. Dopo averlo immobilizzato a letto, legandogli mani e piedi con lo scotch, lo avrebbero costretto a subire violenze sessuali. I tre ragazzi avrebbero utilizzato anche un paletto di ferro». Incredibilmente il branco ha agito indisturbato. Qualcuno però c’era.  Mercoledì a Belluno è cominciato il processo a carico di Alberto Sandini, il trentaduenne vicentino che all’epoca dei fatti aveva il compito di controllare che durante la notte non accadesse nulla fuori dall’ordinario. I reati contestati sono violenza sessuale di gruppo aggravata, visto che i protagonisti erano tutti minorenni, e omessa vigilanza. Non impedire un evento che si ha l’obbligo giuridico di impedire equivale a cagionarlo.

La struttura

I ragazzi si erano conosciuti nella struttura di Misurina. Provenivano tutti dal Veneto, anche la vittima che era di Conegliano. L’istituto Pio XII offre il servizio di attività ambulatoriale e la possibilità di soggiorni per ricoveri diagnostici, terapeutici e riabilitativi. Gli asmatici andavano lì credendo di stare in un contesto sano e attivo imparando a gestire i loro sintomi con attività fisica e seguendo un progetto di educazione sanitaria.  Non era proprio così.

L’Istituto Pio XII è parte lesa nella vicenda

L’Opera Diocesana San Bernardo degli Uberti, proprietaria e gestore dell’Istituto Pio XII Onlus, sito in Misurina (centro di chiara fama dedito alla riabilitazione delle patologie respiratorie in età pediatrica) ci ha inviato questa precisazione. Eccone il testo: «I presunti episodi di bullismo risalenti all’estate del 2013, al vaglio della Magistratura, sono stati prontamente segnalati al Tribunale dei Minori di Venezia proprio dall’Opera Diocesana stessa, informata dal personale dipendente, consentendo così l’inizio delle indagini sfociate, oggi, nel procedimento penale riportato nel citato articolo. Inoltre, l’Opera Diocesana ha prontamente segnalato alle famiglie delle persone coinvolte la notizia del verificarsi dei presunti atti di bullismo oggi oggetto di procedimento penale, dandone sempre contestuale evidenza e comunicazione anche all’Autorità Giudiziaria competente. L’Opera Diocesana è parte lesa in questa vicenda, e non è stata oggetto di nessun provvedimento giudiziario, risultando totalmente estranea ai fatti. L’Opera Diocesana ha appreso solo oggi, a distanza di cinque anni, della conclusione delle indagini e dell’inizio del processo».

Commenti

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  • Pino 16 Febbraio 2018

    Che l’istituto sia parte lesa è una posizione molto ‘comoda’ autoreferenziale e manifesta solo, la paura di essere espulsa dalla fonte di denaro che manovra. Infatti L’Opera Diocesana è proprietaria e gestore ed il personale è un suo dipendente; da lei scelto e assunto, inoltre opera in regime di elusione fiscale assumendo la veste giuridica e fiscale di onlus e da srl che è come tutte le onlus normali e riduce ad episodio di bullismo, una violenza carnale di gruppo con l’aggravante di strumenti da torturatori, avvenuta sotto il suo tetto con la compiacenza di un suo dipendente! Definisce presunta una cosa talmente grave che che essa stessa denuncia, essendone a piena conoscenza! Dipendente licenziato in tronco? Non si dice! Moralmente ed eticamente esecrabile tutto.