Vaticano, tornano a volare i corvi. Vogliono colpire Bergoglio attraverso lo Ior

10 Gen 2018 17:02 - di Ezio Miles

In Vaticano tornano a volare i corvi. Tutto parte da una mail inviata ai dipendenti del Governatorato vaticano e a due indirizzi della Diocesi di Roma. La mail contiene una lettera del direttore dello Ior Gianfranco Mammì,  che si scusa per una serie di episodi, alcuni pubblici e molti altri privati, avvenuti durante la sua carriera, per lo più durante la sua attività presso lo Ior stesso. Si tratta però di una lettera falsa. Mammì nega di essere autore della lettera. Vale la pena ricordare che l’episodio avviene a poco più di un mese dalla rimozione di Giulio Mattieti di vicedirettore dello dello Ior.

La notizia è riferita da Massimo Franco sul Corriere della Sera, che scrive:  «i collaboratori di Francesco sostengono che si tratta di un’ operazione tesa a screditare il suo papato; e a mostrarlo caotico e inquinato da veleni e faide interne come nell’ ultima fase di quello di Benedetto XVI, che si dimise, esasperato, nel febbraio del 2013. Il problema è che la confusione è difficile da ignorare. In un anno, i vertici finanziari ai quali erano state affidate le riforme sono stati decapitati. Il 19 giugno del 2017 si dimise il supervisore generale Libero Milone, che era stato scelto personalmente da Jorge Mario Bergoglio due anni prima per fare pulizia nei conti vaticani; e tre mesi dopo Milone rivelò che le sue non erano state dimissioni consensuali, ma provocate da minacce di arresto. E nello spazio dell’ ultimo mese è saltato Mattietti e ora si muove un “corvo” per colpire Mammì, che col suo vice avrebbe avuto seri contrasti a causa di una gestione definita troppo “personalistica” dello Ior».  E ancora: «Nel discorso natalizio alla Curia il Papa non ha sferzato solo e tanto i mali dell’ amministrazione della Santa Sede, ma soprattutto il tradimento di quanti erano stati scelti da lui per promuovere le riforme e non l’ avrebbero fatto a dovere: una reprimenda che ha deliziato alcuni anziani cardinali di Curia ma seminato anche sconcerto. La domanda è se dietro questa filiera di incidenti esista una regia; o se sono solo sintomi sempre più ravvicinati di un malessere diffuso e senza sbocco. Un’eminenza di lungo corso sostiene la tesi di un complotto ordito da alcuni oscuri poteri statunitensi contro “un Papa che insiste nelle sue critiche al modello di sviluppo capitalistico”». La teoria del complotto (in Vaticano) produce sorprese sempre nuove. E suggestive.

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