Un “docu-web” sulla vita in corsia: il Cardarelli si ribella alla cattiva fama

13 Gen 2018 17:03 - di Redazione
cardarelli

Inseguito da una cattiva fama, anche per alcuni episodi che lo hanno ripetutamente proiettato negativamente sulle cronache nazionali, l’ospedale Cardarelli di Napoli corre ai ripari con una inedita controffensiva mediatica: lancia un docu-web sulla vita in corsia. La produzione si intitola In prima linea e punta a mostrare il più grande ospedale del Mezzogiorno come non è stato mai visto, attraverso il racconto del lavoro dei medici e degli infermieri e delle storie dei pazienti.

Un docu-web contro «lo stereotipo della malasanità»

Un po’ E.R., un po’ reality, In prima linea è realizzato dalla VocediNapoli.it, con il sostegno della direzione strategica dell’Azienda ospedaliera Cardarelli. Va in onda ogni giovedì alle 14 e, viene assicurato, sta avendo ottimi riscontri. «Vogliamo rispondere allo stereotipo della malasanità, come il caso delle barelle o reparti in affanno», spiega il  direttore generale dell’azienda ospedaliera “A. Cardarelli”, Ciro Verdoliva, ammettendo «che in corsia possano esserci momenti dove manca l’umanizzazione delle cure», ma rivendicando che «il Cardarelli non significa impreparazione del personale o reparti sporchi e affollati».

Il Cardarelli mostra il suo “dietro le quinte”

Verdoliva sottolinea quindi che «ci sono eccellenze anche qui e le raccontiamo». “In prima linea”, aggiunge, «è il frutto di un lavoro sinergico». «Un progetto – spiega ancora il dg – partito quasi per caso, per migliorare la comunicazione dell’ospedale insieme ad altri eventi come la mostra fotografica “Passione”. Poi le prime immagini realizzate dai ragazzi di VocediNapoli.it ci sono piaciute e abbiamo deciso di dare seguito al lavoro. L’obiettivo è far conoscere il dietro le quinte del Cardarelli, l’impegno di medici e degli infermieri e le tante storie che si intrecciano all’interno di un grande ospedale».

 

 


 

Commenti

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  • guglielmo 15 Gennaio 2018

    Ora Verdoliva cerca di mettere una toppa alle inefficienze che a volte si verificano al Caldarelli. Io gli consiglio di girare non solo lui nei reparti,ma anche qualche persona competente principalmente di notte e nel pronto soccorso per eliminare i disagi che gli ammalati sono costretti a subire.