Strage di Acca Larenzia, lo sfregio: la Raggi diserta la commemorazione

8 Gen 2018 14:15 - di Federica Argento

Altra brutta figura, altro sfregio della sindaca Raggi e della sua giunta contro la storia della destra. A quarant’anni dalla strage di Acca Larenzia nessun rappresentate del Comune di Roma ha presenziato alla cerimoni di commemorazione. Davanti all’ex sede del Movimento Sociale di via Acca Larentia, nel quartiere Tuscolano, c’erano  solo il cerimoniale del Campidoglio e la polizia locale a deporre la corona in ricordo dell’assassinio di Franco Bigonzetti, Francesco Ciavatta e Stefano Recchioni. Il presidente dell’assemblea capitolina, Marcello De Vito, che avrebbe dovuto rappresentare il Comune di Roma, alla fine ha dato forfait. Dopo aver sfrattato la destra romana dalla sede storica di Colle Oppio ed aver “sbianchettato” il murales di Mario Zicchieri, un altro sgarbo alla memoria dei giovani missini uccisi.

Raggi imperdonabile

A denunciare “la grave assenza” dell’amministrazione Raggi sono stati gli esponenti di Fratelli d’Italia Fabrizio Ghera e Andrea De Priamo, rispettivamente capogruppo in Campidoglio e consigliere comunale. De Priamo ha raccontato al Giornale di avere chiamato personalmente De Vito «per sincerarmi se venisse, lui non mi ha risposto, poi mi ha richiamato dicendo che non poteva esserci». L’ipotesi peggiore della sua assenza è che se ne sia letteralmente dimenticato, forse per un errore della sua segretaria. La versione ufficiale fornita successivamente è quella di una improvvisa indisposizione. La figuraccia rimane e De Vito nel tentativo di gettare acqua sul fuoco fa peggio e parla di “polemiche inutili”: «Era presente la polizia locale che ha deposto una corona».  Si è trattato del «minimo sindacale», ha ribattuto il consigliere di Fratelli d’Italia: «Sarebbe stata doverosa la presenza della Raggi». E sul perché non si sia provveduto a mandare qualcun’altro in sostituzione di De Vito monta la polemica, perché  da tempo la Raggi si è accodata al coro antifascista e per evitare “imbarazzi” non ha guardato in faccia neanche la memoria di tre giovanissimi la cui fine rimane una ferita aperta. Ma la pietas è un’altra cosa. «La Raggi – ha detto De Priamo – non si è mai dimostrata un sindaco equilibrato ed equidistante».

Commenti

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  • LODOVICO 10 Gennaio 2018

    fdi era presente alla manifestazione con tutta la VERA DESTRA ITALIAA?

  • ENRICO 9 Gennaio 2018

    Ottimo articolo;che neanche dopo 40 anni le autorità capitoline attuali non sentano il sacrosanto dovere di rendere un doveroso omaggio ai ragazzi trucidati quel giorno,è un’altra-ennesima-pessima pagina di storia.

  • Arnaldo 9 Gennaio 2018

    Questo ” passaggio sbagliato ” il Sindaco Raggi lo pagherà salato….. in quanto fa’ sapere ai romani che ci ” morti buoni ” e ” morti cattivi ” nelle vicende degli estremismi politici degli anni ’70. Un discrimine ingiusto e antistorico che offende ( ne sono certo ) tutti i romani ” buoni e
    giusti “……di qualsiasi posizione politica . Io p.es …… che ho fatto lunghi e ponderati commenti a favore e difesa del suo operato amministrativo…….Ora la cancello dai miei favorevoli interventi……..ma le faccio posto nei miei sfavorevoli.

  • amerigo 9 Gennaio 2018

    Raggi: il simbolo della negazione, il peggio del peggio in tutti i settori, inoltre adotta la politica dello struzzo, fingendo di non vedere . . .

  • riandree 9 Gennaio 2018

    La raggi ha delle bruttissime orecchie che tiene sempre in vista offendendo la mia vista.

  • Sabatangelo 8 Gennaio 2018

    Questa sarebbe il sindaco di tutti I romani ?