«Siamo tutti Fratelli musulmani»: così scriveva la candidata Pd a Milano

31 Gen 2018 13:13 - di Redazione

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Un post preoccupante, imbarazzante. Un post nel quale la Quartapelle prendeva le difese dei Fratelli Musulmani egiziani. Una vicenda ricostruita dal Giornale. Il post veniva poi rimosso, ma le esternazioni – pubblicate sulla rivista online QdR – parlavano chiaro: “Non siamo i primi a sostenere la Fratellanza musulmana: persino l’autorevole weekly “The Economist”, nel suo editoriale di questa settimana, consegnato alla stampa prima del verdetto della Corte costituzionale di giovedì, scriveva che tra Morsi e Shafiq per la continuità della rivoluzione egiziana preferiva il candidato della Fratellanza musulmana”. Dopo aver poi puntato il dito contro la giunta militare egiziana “che ha cambiato le carte in tavola prima che il gioco iniziasse, garantendosi poteri legislativi e la prerogativa per scrivere una nuova costituzione…” la Quartapelle proseguiva così: “Per questo chi oggi nel mondo sostiene la democrazia non può che sostenere i Fratelli musulmani. Certo, un partito confessionale. Certo, un partito non progressista. Ma il vincitore non morale ma reale delle elezioni”.

Ricordiamo che nell’anno di governo di Mohamed Morsi dopo le elezioni si è stabilito in Egitto un triste primato nella persecuzione dei giornalisti. “Durante la presidenza Morsi il numero delle accuse e dei contenziosi nei confronti della stampa è aumentato di quattro volte rispetto ai tempi di Hosni Mubarak e di ventiquattro volte rispetto al momento in cui era al potere Anwar al-Sadat, secondo quanto documentato da un rapporto dell’Arabic Network for Human Rights Information. Purtroppo durante l’anno di governo della Fratellanza – si ricorda nell’articolo del Giornale -si sono registrati anche episodi di violenza che hanno portato alla morte di numerosi oppositori di Morsi, poi condannato a 20 anni di carcere con l’accusa di esserne responsabile. Sotto il governo Morsi ebbe anche luogo il primo caso egiziano di pogrom nei confronti degli sciiti, i cristiani egiziani”.

Nel suo post la Quartapelle andava oltre, esprimendo il suo plauso per  la vittoria elettorale del FIS in Algeria e di Hamas a Gaza, che lei definiva “democraticamente eletta”. Ecco, anche Erdogan è stato “democraticamente eletto”, noto sostenitore di Morsi e di Hamas. Sconcerta che nel PD una candidata possa avere queste valutazioni di quell’Islam politico dal volto ambiguo. E pensare che  abbiamo rischiato di avere la Quartapelle ministro degli Esteri, quando Renzi la voleva nell’esecutivo, preferendo poi alla fine Gentiloni.

Commenti

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  • Ferruccio Silvano Bravi 1 Febbraio 2018

    Sono ‘fratelli musulmani, sì, ma soprattutto ‘figli di m******’.

  • GIAN GUIDO BARBANTI 31 Gennaio 2018

    Materia grigia e PD sono in antitesi