«Ha sedotto e avvelenato 4 anziani»: a processo la “vedova nera” di Nizza

15 Gen 2018 17:07 - di Redazione
vedova-nera-nizza

Si è aperto a Nizza il processo contro Patricia Dagorn, la donna soprannominata dalla stampa francese “la vedova nera della Costa Azzurra”. La signora, 57 anni, è accusata di aver sedotto e avvelenato quattro anziani, due dei quali morti. Se giudicata colpevole, potrebbe essere condannata all’ergastolo.

La denuncia dell’87enne che la ospitò in cambio di sesso

La polizia pensa che Dagorn abbia incontrato almeno 20 uomini attraverso un’agenzia di matrimoni tra il 2011 e il 2012, principalmente per rubare loro denaro e beni preziosi o per ottenere parte della loro eredità. La 57enne, che nega ogni accusa, sta già scontando una pena detentiva di cinque anni per furto, frode e sequestro. I sospetti su di lei sorsero per la prima volta nel luglio del 2011, dopo la scoperta in un hotel di Nizza del corpo di un uomo con cui aveva vissuto, Michel Kneffel. In quel caso non le fu contestata alcuna accusa e nessuno ne avrebbe mai più sentito parlare se non fosse stato per il caso di Robert Mazereau, un 87enne originario dell’Alta Savoia, che accettò di ospitarla in cambio di sesso nel 2012. L’uomo venne drogato, picchiato e derubato, ma sopravvisse. Per quest’aggressione Patricia venne condannata dal tribunale di Annemasse.

Gli altri casi sospetti che pendono sulla “vedova nera”

Il caso portò gli investigatori a riaprire il fascicolo di un altro omicidio sospetto, quello di un uomo di 85 anni, Francesco Filippone, trovato morto in bagno a Mouans-Sartoux, fuori Cannes, nel 2011. Il giorno della sua morte la donna incassò un assegno di 21mila euro, denaro che le sarebbe stato donato per aprire una gioielleria. Ad accusare la “vedova nera” ci sono anche altri due anziani sopravvissuti, Ange Pisciotta, 82 anni, e Robert Vaux, un pensionato 91enne di Fréjus che dalle analisi scoprì la presenza di neurolettici nel sangue mentre conviveva con Patricia Dagorn. Entrambi dovranno testimoniare al processo, che dovrebbe durare una settimana.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *