Non si placano le polemiche politiche per l’omelia di fine anno del Vescovo di Como, Oscar Cantoni, che ha definito un “peccato grave” votare alle prossime elezioni Giorgia Meloni e Matteo Salvini e ha invitato a votare i candidati del centrosinistra. Ovviamente lo ha fatto in una stretta terminologia curiale, senza citare espressamente nessuno, ma tracciando l’identikit dei “buoni” e dei “cattivi”. Tanto per capirci, i buoni sono coloro che predicano la solidarietà senza se e senza ma nei confronti dei poveri migranti, i cattivi coloro che criticano l’immigrazione selvaggia. Da santificare (e votare il 4 marzo prossimo) i primi e da bandire dalle urne i leader di Fratelli d’Italia e Lega. Ma nel messaggio del prelato si potrebbero leggere tra i “populisti” da non votare anche Berlusconi e Grillo.
Il video dell’omelia del vescovo di Como
Nel corso della cerimonia del Te Deum, monsignor Cantoni ha ripetutamente invitato a “fratellanza ed accoglienza per chi è meno fortunato di noi”, poi ha iniziato il suo comizio. «Nel prossimo mese di marzo siamo chiamati alle urne – ha detto monsignor Cantoni – il malcontento e la diffidenza verso i leader politici si sono approfonditi a causa di aspettative non soddisfatte. L’astenersi dal voto non deve essere espressione di questa delusione. E i leader politici populisti non possono assumere le responsabilità di governo sfruttando le rabbie e le paure della gente a causa di promesse di cambiamenti seducenti quanto irrealistici. Ciascuno in coscienza si orienti verso quei candidati che facilitino il bene possibile, che tutelino la dignità e il rispetto della vita delle persone, che facilitino la solidarietà e non si limitino a promesse aleatorie». Feroci i commenti su Facebook dei comaschi e dei consiglieri leghisti e di centrodestra. Tant’è che un consigliere comunale di opposizione, ha chiesto l’indomani al vescovo: “Mi dica per chi devo votare il 4 marzo che facciamo prima”.
La replica della Lega al Vescovo di Como: “Pensi alle anime anziché al voto”
Durissima la replica del segretario provinciale della Lega Fabrizio Turba. «Il vescovo di Como dovrebbe pensare di più alle anime e alla religione e un po’ meno a fare il politico perché i risultati sono visibili a tutti. Siamo in recessione e quindi vuol dire che le ricette attuate dal Pd non hanno funzionato». Dalla Diocesi di Como non sono arrivate repliche, ma è prevedibile che da qui al 4 marzo ogni messa potrebbe diventare un comizio.