Francia-Gb, è il momento della “diplomazia delle opere d’arte”…

19 Gen 2018 17:31 - di Redazione

Il primo ministro britannico Theresa May ha salutato i rapporti “forti e profondi” con la Francia, rimarcando che le intese raggiunte oggi su migranti, aviazione, sicurezza e cultura dimostrano che le relazioni bilaterali “continueranno a prosperare” dopo la Brexit. In una conferenza stampa congiunta, la May e il presidente francese Emmanuel Macron hanno confermato l’intesa in base alla quale Londra finanzierà con 44,5 milioni di sterline il rafforzamento della sicurezza sul Canale della Manica per fermare i clandestini illegali. “Questo ulteriore investimento renderà i confini più britannici più sicuri”, ha detto la May al termine del vertice con Macron presso l’accademia militare di Sandhurst, vicino Londra. La Gran Bretagna ha inoltre deciso una serie di misure a sostegno degli sforzi militari francesi nel Sahel. Sono stati infine firmati accordi di cooperazione nell’ambito dello spazio, la difesa e l’energia. E se la Francia è pronta ad offrire l’Arazzo di Bayeux, il Regno Unito potrebbe replicare con lo scheletro del cavallo di Napoleone o la Stele di Rosetta. Lo scambio di cortesie che Theresa May e Emmanuel Macron hanno messo in scena in occasione del vertice anglo-francese potrebbe infatti vedere coinvolte alcune delle opere più preziose custodite nei musei dei due Paesi. Come detto, in cambio dell’arazzo che documenta la conquista normanna dell’Inghilterra del 1066, che per la prima volta potrebbe lasciare la Francia per essere prestato alla Gran Bretagna, la premier britannica potrebbe ricambiare con il prestito dello scheletro di Marengo, il cavallo di Napoleone, appunto, o la stele che consentì di decifrare i geroglifici. Entrambi, ricorda la stampa britannica, sono custoditi al British Museum, che potrebbe così divenire la sede temporanea per l’esposizione dell’Arazzo di Bayeux. Per la Stele di Rosetta, si tratterebbe di un ritorno, seppur temporaneo, in mani francesi, visto che i britannici la sottrassero proprio all’esercito napoleonico nel 1802.

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