Flat tax, Padoan: «Misura da fatina blu». Poi ammette: non conosco la proposta

23 Gen 2018 17:11 - di Redazione

Ci mancava solo la magia in questa campagna elettorale già di suo infarcita di progetti fantasmagorici a base di abolizioni di leggi, di tasse universitarie e di canone Rai. Ma ha provveduto il ministro Pier Carlo Padoan a colmare la lacuna. Tutta colpa della flat tax, la tassa piatta sulla quale il centrodestra ha puntato tutte le sue fiche per la campagna elettorale. «Se posso fare una battuta – è stato il commento di Padoan al termine dell’Ecofin di Bruxelles -, l’introduzione della flat tax fa parte delle proposte che chiamo bacchette magiche o fatina blu, perché sono miracolose. E spesso sono divertenti da ascoltare».

Padoan ne ha parlato a margine dell’Ecofin

In realtà Padoan, ma non solo lui, della flat tax ha una gran paura. La riduzione della pressione fiscale è un tema di enorme impatto sull’elettorato e il fatto che il centrodestra lo stia sventolando in maniera non generica ma attraverso la precisa proposta della flat tax al 23 per cento turba, e non poco, gli esponenti del governo, soprattutto quando, come nel caso di Padoan, hanno smesso di fare i tecnici per procacciarsi un posto in Parlamento. Del resto, la “tassa piatta” non è un’invenzione di Berlusconi, ma una soluzione adottata da molti Paesi. L’ultima in ordine di tempo sono gli Stati Uniti d’America guidati da Donald Trump. E prima ancora era stata la Russia di Putin.

La flat tax adottata da Trump e Putin

Lo sa bene anche Padoan che però, chissà perché, ha focalizzato la propria attenzione su quest’ultima. «In Russia – ha detto – ha prodotto buoni risultati probabilmente perché è un’economia “totalmente o quasi” dipendente dall’andamento del prezzo del petrolio, una situazione imparagonabile a quella dell’Italia, che è un Paese povero di materie prime. Noi, invece – ha proseguito – produciamo un pochino di energia, ma non siamo un Paese produttore di petrolio, quindi lo vedrei difficile come campo di applicazione». Alla fine, è costretto ad ammettere di «non conoscere bene» la proposta di Berlusconi.

Commenti

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  • Sabino Gallo 25 Febbraio 2018

    Il Ministro Padoan non è un estremista, ma ha toccato un argomento con una affermazione (se è stata riportata con precisione !) che espone lui ed altri politici ad una critica severa, solo per mancanza di dialogo razionale e costruttivo !…..” L’Italia produce un pochino di energia ( probabilmente si riferiva a quella elettrica, in particolare – N.d.R.), …perché non ha petrolio… ” . Parlando in una sede non appropriata, non si
    è reso conto, probabilmente, della gravità di questa affermazione , senza completarla con le cause che la provocano. E’ vero : produciamo “un pochino” di energia, per i nostri bisogni. Ma, soprattutto, in maniera irrazionale e con mezzi inadeguati. Il Ministro può non conoscere il prezzo del latte e delle carote! E questo non è certo criticabile! Non è tenuto a conoscere i prezzi di tutti i prodotti dei supermercati! Non ha senso porre ad un Ministro una tale domanda! Ma non può ignorare le cause che provocano i costi ed i prezzi dell’ energia elettrica necessaria per il Paese! E non può ignorare quali mezzi utilizziamo per produrla ! Né può ignorare a quali mezzi abbiamo rinunciato ! Ed a quali mezzi “nuovi e geniali” (sic) abbiamo fatto ricorso per produrne il “nostro pochino ” ! E quale sia il livello di informazione della maggioranza dei cittadini su questo settore strategico per la nostra economia ! Ripeto con sincerità : nessuno mette in dubbio la correttezza e l’onestà del Ministro Padoan ! Molto spesso si dicono delle cose non sufficientemente pensate durante i confronti pubblici, solo per dare delle risposte brevi alle domande rapide ed incrociate dei giornalisti televisivi. E questo può capitare anche ad un Ministro! Purtroppo , l’argomento energia gli è scappato dalla bocca proprio male. Certamente il Ministro non ignora qualche causa di quanto accade in M.O. ! Né può ignorare che viviamo su un “pianetino” nel quale alcune risorse, come quelle evocate, sono destinate alla fine . Ma, per questo, non è necessario arrivare all’ultima goccia perché emerga una crisi molto grave ! Né può ignorare quante opportunità industriali (e di lavoro!) l’Italia ha perduto con delle scelte affrettate e non giustificate! Né può ignorare quali siano gli orientamenti energetici dei più grandi paesi industrializzati per assicurarsi il presente ed il futuro energetico non troppo lontano ed inevitabile . Problema che si pone anche per noi. Che , attualmente, possiamo definirci piuttosto singolari fra i grandi paesi industrializzati ! Ma sono tanti gli argomenti legati a quello energetico ! Non certo riassumibili in un breve commento. Anche se non è difficile capire a quali problemi si fa riferimento. Purtroppo si spende tanto e tanto denaro, non solo in campo energetico, perché il confronto nel nostro paese è molto difficile e non sempre fondato sulla volontà ragionevole di arrivare a delle conclusioni logiche e condivise. Nel nostro Paese, ci sono argomenti “intoccabili” , pure essendo di grande importanza per il suo sviluppo. E quello energetico è uno dei più importanti !

  • Serghiey 25 Gennaio 2018

    PADOAN cosa ha fatto per favorire l’aumento del debito pubblico.per chi ha aperto il portafoglio?sotto elezioni ha aiutato Gentiloni a pagare gli aumenti agli statali.ora sperano di essere eletti.piace il portafoglio pieno tanto paga pantalone.