Documentò le stragi di Stalin, storico russo rischia di finire in manicomio

11 Gen 2018 12:25 - di Robert Perdicchi
In tutto il mondo i suoi studi su Stalin sono riconosciuti come approfonditi e autorevoli ma in patria, la Russia, il professor Yuri Dmitriev rischia di farsi quindici anni di manicomio. Viene considerato un “pazzo”, forse anche pedofilo, nonostante tutti i suoi studenti e colleghi gli riconoscano la lucidità e un comportamente apparentemente coerente e innocuio.
Yuri Dmitriev, 61 anni,  storico “eterodosso” che negli anni dell’Unione Sovietica, quando era difficilissimo parlare di certe cose, aveva denunciato le stragi e gli orrori di Stalin, oggi è accusato dalla procura di Stato di essere malato di mente e pedofilo e verrà sottoposto a una perizia psichiatrica, l’ennesima in pochi mesi. Secondo Il Giornale, “i magistrati di Mosca sostengono che abbia coinvolto sua figlia di 11 anni in pedo-pornografia, che sia in possesso illegalmente di armi da fuoco e che abbia compiuto atti di depravazione con il coinvolgimento di un minore”.
In tanti, però, nell’ambiente intellettuale russo e in quello internazionale, sono convinti che si stia consumando una “vendetta” postuma, si ipotizza che possa essere stato “incastrato” dagli apparati post-comunisti della nuova Russia “per via dei suoi studi sui crimini perpetrati da Stalin”. “A metterlo nei guai – scrive Il Giornale – sarebbe stata la scoperta di una fossa comune con 9mila corpi risalente agli anni Trenta. Un terribile episodio che confermerebbe l’operazione di grande terrore lanciata da Stalin e che andrebbe a imbrattare quel senso di rinascita dell’orgoglio nazionale russo costruito da Putin proprio attorno alla figura di Stalin, indicato come padre dell’annientamento nazista. In vista delle elezioni di marzo, dove Putin otterrà quasi certamente il suo quarto mandato presidenziale, le scoperte di Dmitriev, che rischia come minimo 15 anni di carcere, rappresentano una nota stonata”.

Il sospetto dell’accanimento è plausibile, anche alla luce del fatto che un anno fa l’uomo era stato sottoposto a una perizia psichiatrica coattiva dalla quale era risultato perfettamente sano, così come si erano roivelate insussistenti le prove a suo carico sulle foto porno che avrebbe scattato alla figlia. Alcuni media russi scrivono che Dmitriev sia corrotto e finanziato per raccontare una versione falsa e distorta della storia dell’ex Unione Sovietica. La solita storia, quando ci sono i comunisti di mezzo…

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