Gen 22 2018

Redazione @ 19:50

Brunetta: sul lavoro Renzi e Gentiloni raccontano balle, siamo ultimi nella Ue

”Gli ultimi dati del rapporto del Centro studi di Unimpresa “L’Occupazione in Europa durante la crisi” mostrano chiaramente, come da tempo sostiene Forza Italia, che il nostro Paese, anche per quanto riguarda il mercato del lavoro, resta il fanalino di coda tra tutti i Partner europei”. Lo dichiara Renato Brunetta, presidente dei deputati Fi. “Infatti -aggiunge- stando all’evidenza del dossier, dal 2009 al 2017, in Italia i posti di lavoro sono aumentati di appena +284mila unità, peraltro tutti nel 2017 (+1,14%), contro i +4,6 milioni di nuovi posti registrati in Germania (+8,14%). Un rapporto di circa uno a venti. L’esercito della nostra forza lavoro è così quasi la metà di quello tedesco: 25,2 milioni quello Italiano contro i 44,2 milioni di quello tedesco. In sostanza, per ogni lavoratore italiano ci sono due lavoratori tedeschi. Non solo”. “Sempre il rapporto di Unimpresa – prosegue – evidenzia come, tra i principali Paesi dell’area euro, l’Italia è quello che ha registrato la crescita più lenta, mentre il risultato migliore è quello conseguito dall’Austria, con un aumento del +8,16%. Per la Francia, tradizionale concorrente dell’Italia, e spesso considerata come l’altro grande malato dell’Europa, l’aumento è stato di circa il +3%, pari, in valore assoluto, a circa +1 milione di nuovi posti, quasi il quadruplo di quelli creati nel nostro Paese. Un confronto impietoso”. “Attualmente – continua Brunetta – in termini di unità di lavoro, cioè di lavoro a tempo pieno, i dati ufficiali dell’Istat ci dicono, infatti, che mancano ancora all’appello, rispetto al 2008, oltre un milione e trecento mila unità, così come ci dicono che le ore lavorate sono ancora inferiori di circa il 7 per cento rispetto al 2007”. “Questa è la situazione lasciataci in eredità dalla legislatura appena terminata, questo è l’ammontare del lavoro che deve ancora essere recuperato per dare slancio e crescita stabile all’economia, ed è questo l’obiettivo minimo del prossimo governo di centrodestra. Altro che un milione di posti di lavoro creato: Renzi e Gentiloni -conclude – raccontano balle”.