Gen 22 2018

Redazione @ 19:40

Berlusconi da Bruxelles: «Con la Merkel rapporti ottimi, ci sostiene»

Berlusconi più europeista che mai. Arrivato a Bruxelles per la due giorni nella quale incontrerà tra gli altri il presidente della Commissione europea Jean Claude Juncker nella sede del Parlamento europeo, insieme al presidente dell’Aula Antonio Tajani, il Cavaliere ha fatto il punto della situazione a partire dai rapporti con la Cancelliera tedesca. «Qualcuno ha cercato di mettere zizzania, ma aldilà di questo i nostri rapporti sono stati sempre positivi e la signora Merkel ci sostiene con determinazione nella nostra campagna elettorale», ha detto il leader di Forza Italia in conferenza stampa nella sede del Ppe a Bruxelles. Commentando il via libera della Spd al negoziato per una nuova Grosse Koalition ha detto di guardare «con favore» a un accordo che «va verso la sicurezza di avere un governo e comporterà anche per Angela Merkel la possibilità di essere ancora autorevole in Europa».

Berlusconi: rispetteremo la regola del 3%

Quindi ha assicurato il rispetto del tetto del 3% nel rapporto deficit/Pil, una regola «forse è discutibile, ma noi intendiamo seguirla», ha detto. Parlando con i giornalisti, poi Berlusconi ha spiegato che l’introduzione della flat tax proposta dal centrodestra «rispetterà il 3% perché, con l’aumento del Pil che prevediamo come conseguenza della flat tax, contiamo di poter ridurre la percentuale del 134% del rapporto debito-Pil». Infine ha voluto ribadire la sua totale fiducia nel ruolo della Ue. «È molto importante questo nostro convincimento profondo dell’essenzialità dell’esistenza dell’Unione europea. Questo viene soprattutto da me, un ragazzo della guerra, che per 50 anni è vissuto nell’angoscia della guerra fredda, che è riuscito nel 2002 a far entrare la Federazione Russa nella Nato (Berlusconi si riferisce con ogni probabilità al vertice di Pratica di Mare, che creò il Consiglio Nato-Russia, ndr) e che crede nell’Europa come un fatto assolutamente fondamentale. Ed è fondamentale perché, dopo le grandi guerre terribili e micidiali della prima parte del secolo scorso, l’Europa ci ha dato settant’anni di pace. Bisogna continuare con l’Europa per la pace».