Banda della Magliana, arrestato in Spagna il superlatitante Pellegrinetti

22 Gen 2018 10:59 - di Redazione

È stato arrestato in Spagna dalla polizia il superlatitante Fausto Pellegrinetti, ricercato da oltre 15 anni, appartenente alla nuova banda della Magliana. Il boss, 76enne, che aveva cambiato decine di generalità per sfuggire alla cattura in tutti questi anni  (Franco, Enrico Longo, Franco Pennello, Giulio Dedonese), era destinatario di un ordine di esecuzione poiché condannato in via definitiva a 13 anni di reclusione per associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico e riciclaggio. Al termine di un’attività investigativa protrattasi per circa due anni condotta dalla Squadra Mobile di Roma, dal Servizio Centrale Operativo, in collaborazione con la polizia Nazionale spagnola Udyco Central, la Direzione Centrale Polizia Criminale, Scip e la Direzione Centrale Servizi Antidroga, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, il boss è stato catturato nel primo pomeriggio di domenica, proprio nel giorno del suo compleanno.

Il boss della Magliana viveva ad Alicante

Il boss trascorreva la sua latitanza all’interno di un attico super lusso in via Paseo del Pintor Fernando Soria 9, al centro di Alicante. Al momento della cattura non ha opposto resistenza, e non era armato, quando i poliziotti italiani e spagnoli hanno fatto irruzione nell’edificio. Uno dei più potenti uomini della banda dei Marsigliesi al momento della cattura non ha proferito parola, ha capito che oramai era arrivata la fine della sua latitanza durata troppo a lungo. Il pool di investigatori ha iniziato le indagini partendo dalla città di Roma per giungere in Spagna, in particolare ad Alicante, con appostamenti e pedinamenti grazie ai quali è riuscita ad individuare la rete di protezione del latitante che ha portato direttamente a Pellegrinetti. Personaggio di “elevato spessore criminale” nell’ambito della criminalità organizzata romana, l’uomo annovera precedenti per associazione finalizzata al traffico internazionale di stupefacenti, reati contro il patrimonio, riciclaggio, ricettazione. Era  evaso il 22 ottobre 1993 dalla clinica romana “Belvedere Mondello”’, dove si trovava ricoverato in regime degli arresti domiciliari, per poi far perdere le proprie tracce.

 

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