Traffico rifiuti illeciti, l’indagato dice: «I bambini muoiono? Non m’importa»

14 Dic 2017 18:51 - di Redazione

«Ci mancavano anche i bambini che vanno all’ospedale, che muoiano». Come riporta il Messaggero, a parlare è uno degli indagati nell’inchiesta della Dda di Firenze per traffico illecito di rifiuti in Toscana che ha portato oggi all’arresto di sei persone, parlando dei rischi di stoccare abusivamente rifiuti pericolosi in una discarica situata vicino a una scuola. «Non mi importa nulla dei bambini che si sentono male – prosegue l’uomo senza sapere di essere intercettato – io li scaricherei in mezzo alla strada i rifiuti». Un altro degli indagati si lamenta di alcuni rifiuti tossici che sono stati portati in discarica, sempre senza essere trattati, ma poi li accetta: «Mi ci hanno messo tre o quattro big bag tipo toner – dice – me lo devono dire quando fanno queste cose, bisogna parlarne».

I mancati controlli

Una parte consistente degli scarti tossici pericolosi, scrive ancora il Messaggero, al centro dell’inchiesta della Dda di Firenze, almeno tre tir ogni settimana, arrivava nelle discariche del Livornese da una ditta di Prato, la Fbn srl, specializzata nel trattamento dei rifiuti. In alcuni casi, come testimoniato da alcune telecamere nascoste piazzate dagli investigatori, gli indagati si limitavano a far transitare i tir carichi di rifiutispeciali pericolosi nei cortili delle ditte specializzate nello smaltimento, da dove uscivano subito dopo senza che fosse stato eseguito alcun trattamento. I rifiuti, entrati come pericolosi, ne uscivano declassificati a ordinari e poi venivano stoccati nelle discariche.

La procura: agivano come la camorra

Per il procuratore capo di Livorno Ettore Squillace Greco, che ha coordinato le fasi iniziali delle indagini quando ricopriva l’incarico di sostituto procuratore della Dda di Firenze, il modus operandi dell’organizzazione criminale è paragonabile a quello usato dalla camorra nella Terra dei Fuochi: «Siamo di fronte a un gruppo che commetteva il maggior numero di reati in questa materia – ha affermato – Si tratta di episodi che non hanno nulla a che fare con la camorra, ma un certo modo di gestire e trattare i rifiuti è significativo».

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