Orlando ulula: «Il fascismo è in agguato». E vuole inasprire la legge Scelba

5 Dic 2017 18:58 - di Romana Fabiani
andrea orlando immunità parlamentare

È ufficiale. La campagna elettorale alle porte verrà giocata dalla sinistra (e dal mainstream) all’insegna del pericolo fascista-nazista che incombe sull’Italia. Dopo la ridicola legge Fiano, ai limiti della decenza, la montatura a orologeria della stampa della lettura pubblica di un volantino sull’immigrazione di una decina li “skinheads” (resuscitati ad hoc), la gaffe della ministra Pinotti sulla bandiera neonazista (è prussiana), l’appello contro l’onda nera di Veltroni, arrivano le parole del ministro della Giustizia Andrea Orlando.

Orlando ulula al pericolo fascista

«La legge (Scelba) consente già di sciogliere i gruppi neonazisti, la normativa spinge già in quella direzione. Quando ci sono messaggi che richiamano parole d’ordine del fascismo, e per di più vengono veicolati con l’uso della forza e dell’intimidazione, deve intervenire lo scioglimento». Direttamente da Marte il Guardasigilli di provata fede democratica, intervistato da Repubblica, si chiede preoccupato se gli attuali strumenti normativi «siano adeguati oppure no» alla bisogna. E se lo sono, aggiunge, non vengono utilizzati abbastanza. «Alla luce dei fatti a cui stiamo assistendo, un crescendo quasi seriale di episodi e provocazioni scatenate dai movimenti di estrema destra, credo sarebbe utile una ricognizione per capire il motivo per cui le incriminazioni sono così poche. Per questo mi confronterò con il Csm».

Inasprire e applicare la legge Scelba

Neanche ai tempi delle Br. Il ministro è deciso a portare la pratica sul tavolo del Consiglio superiore della magistratura perché si riveda la legge Scelba. La chicca legislativa, correva l’anno 1952, che sanziona, come è ben noto, «chiunque promuova o organizzi sotto qualsiasi forma, la costituzione di un’associaziomne, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità di riorganizzazione del disciolto partito fascista». Una legge, insieme alla Mancino, utilizzata nel corso degli anni sempre più spesso come scudo per mettere la mordacchia al dissenso. Per Orlando «l’interpretazione della legge Scelba è stata ed è troppo riduttiva perché non sempre l’applicazione risulta efficace. Molti gruppi dissimulano. Formalmente non vogliono ricostituire il partito fascista, ma nella pratica portano avanti messaggi e ideologie che riconducono al fascismo. In più dovendo questa legge tenere conto della sentenza definitiva, è chiaro che impone dei tempi non rapidi. La Mancino (legge del ’93 che condanna e sanziona con la reclusione gesti, azioni e slogan legati all’ideologia nazifascista ma anche l’incitazione alla discriminazione razziale, etnica, religiosa…), invece, dovrebbe fare uno sforzo in più. E di questo dobbiamo discutere». Emergenza nazionale, dunque. A corto di argomenti politico-programmatici la parola d’ordine della sinistra e del governo è spostare l’attenzione dell’opinione pubblica sul pericolo dell’escalation di una destra radicale, estremista, illiberale. Nella speranza di proporre da qui a qualche settimana l’equazione fascismo- centrodestra.

Commenti

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  • Ernesto Grossi 16 Marzo 2018

    Forse tutti gli antifascisti andrebbero veramente soddisfatti! E la finirremmo di sentire presagi assurdi.