L’onda nera? Prendetevela con la democrazia che non funziona

6 Dic 2017 14:48 - di Mario Aldo Stilton

Epperò, se Piero Ignazi ha ragione allora è tutta colpa della democrazia se il fascismo ancora insiste e se addirittura macina consensi. Tornato a disquisire su nostalgismi e dintorni, cedendo al vezzo di una doppia resilienza, parola recentemente entrata nella top-ten di quelle più alla moda, il professore bolognese offre una opzione che non può dirsi certo rassicurante per le vestali dell’antifascismo militante. Con appena due mezze colonne su Repubblica, il politologo che ebbe il suo bel quarto d’ora di grande notorietà al tempo della svolta di Fiuggi, delle tesi programmatiche di Alleanza Nazionale e di tutto il dibattito che ne scaturì a margine dei lusinghieri risultati elettorali degli eredi di Almirante, transitati dall’opposizione permanente al governo della Nazione, ha dato la sua spiegazione sui perché e sui percome di questa particolare pulsione che ciclicamente attraverserebbe lo Stivale: la Nostalgia del Fascismo che così tanta apprensione sta creando nei sinceri democratici. Spiegazione che avrebbe dovuto essere fieno in cascina per la tambureggiante campagna del foglio fieramente antifascista – fondato da chi entusiasticamente fascista lo fu davvero (Eugenio Scalfari) -,  campagna con la quale, da oltre una settimana il duo Calabresi-Cerno tenta di stoppare il crollo verticale di vendite e di credibilità con un altrettanto verticale picco di faziosità. E perciò ecco Ignazi. Che chiarisce al lettore come, certo, quel polo non più tale, rimanga ancora pericoloso anche se non più escluso. Ma lo è perché acquisisce consensi grazie alle “debolezze”del sistema democratico, alla mimetizzazione e all’utilizzo di modi assai “più inquietanti” delle violenze che rimangono solo la parte più “truce”. Sfrondato dagli omaggi al refrain di chi ne ospita le tesi, il politologo sostiene, in realtà, che sono le debolezze, le ambiguità, le mancate risposte alle domande della gente, l’inefficienza e la corruzione a causare semmai il riemergere di queste nostalgie. Roba che si può leggere tutti i giorni. Anche su Repubblica.

 

 

 

 

 

 

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