La sinistra incorona Grasso: “Libertà e accoglienza per tutti” (video)

3 Dic 2017 17:37 - di Monica Pucci

Liberté, egalité, fraternité, erano gli slogan dei giacobini francesi. A quelli italiani basta aggiungere la parola “accueil”, accoglienza, per fare il paio con i cugini rivoluzionari. Oggi, al primo passo della nuova formazione di sinistra, l’ennesima, mancava solo Laura Boldrini, ma arriverà presto anche lei in quell’armata brancaleone di sinistra che da oggi è ufficialmente guidata da Piero Grasso. Il presidente del Senato ha sciolto la riserva davanti a 5000 persone radunate al Teatro dell’Atlantico oggi a Roma, per andare oltre il ”recinto” della sinistra. “Liberi eguali”‘ il nome della lista che si rivolge a un target preciso. Quelli che stanno alla finestra, quelli che non sanno se andranno a votare,  quelli che non si fidano dell’operazione a sinistra, i delusi. “Il voto utile è questo”, dice Grasso nel suo esordio da leader politico. Nella sua agenda, al primo posto, c’è la cancellazione degli accordi anti-migranti con la Libia e l’approvazione dello Ius Soli. Ma anche un attacco al Pd senza esclusione di colpi.  Quello di Grasso è stato un intervento fermo nei contenuti. Matteo Renzi, per dire, non è mai stato citato.  La vecchia guardia in platea, Susanna Camusso compresa. Sul palco gli interventi politici affidati ai ‘tre ragazzi’ -Roberto Speranza, Nicola Fratoianni e Pippo Civati- che mandano in scena una sintonia ‘fraterna’ tra di loro insieme alle  testimonianze dai mondi a cui il nuovo soggetto si rivolge dall’Arci alle Acli, il Cnr e l’operaia della Melegatti fino al pathos del medico di Lampedusa che commuove la platea con standing ovation finale.

Grasso e il corteggiamento del Pd

E qui arriva il momento di Grasso. Il presidente sale sul palco tra gli applausi e non nasconde l’emozione. L’esordio è sull’addio al Pd. Una premessa e anche un segno sul profilo che l’ex-magistrato vuole dare: “La scelta di lasciare il gruppo Pd ha fatto rumore. Ho ricevuto molte telefonate, ascoltato tante persone, mi hanno offerto seggi sicuri, mi hanno chiesto di fermarmi un giro, di fare la riserva della Repubblica. Mi dispiace, questi calcoli non fanno per me”.
“Serve un’alternativa -dice Grasso- all’indifferenza e alla rabbia inconcludente dei movimenti di protesta, alle favole
bellissime che abbiamo sentito raccontare per decenni. Tocca a noi offrire una nuova casa a chi non si sente rappresentato. Difendere principi e valori che rischiano di perdersi, su lavoro, scuola, diritti e doveri. Tasse più giuste e progressive, una vera parità di genere. Una nuova proposta per il Paese. Io ci sono”.

Torna il progetto della Cosa Rossa

Per questo garantisce una “discontinuità”. Nelle politiche e nei toni. “Non aspettatevi da me, neanche in campagna elettorale, fiumi di parole. Altri sono bravissimi in questo, suggestionano con le parole. Io parlerò di cose concrete: noi faremo proposte serie. Le fake news le lasciamo ad altri…”.   Una campagna che punterà tutta ad andare oltre la Cosa Rossa. “Ho scelto ottimi compagni di viaggio, ma tanti altri arriveranno. Il nostro progetto è aperto e accogliente”, dice Grasso. E ancora: “Il nostro è un progetto più grande di come finora lo hanno raccontato e se ne accorgeranno presto. Non ci facciamo scoraggiare di chi parla di rischi di sistema, favori ai populismi, voto utile. L’unico voto utile è chi costruisce speranze portando in Parlamento i bisogni e le richieste della metà d’Italia che non vota. E’ questo il voto utile”. Commozione e abbracci sotto il palco. Speranza, Fratoianni,Civati, Bersani e Massimo D’Alema che sintetizza: “Ora l’obiettivo 10 per cento è più vicino”.

 

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