La Russia esclusa dalle Olimpiadi invernali coreane: doping o politica?

5 Dic 2017 20:02 - di Redazione

La squadra olimpica russa è stata esclusa dal Cio dai Giochi invernali del 2018 a Pyeongchang, in Corea del Sud. Ai funzionari governativi del Paese sarà vietato partecipare ai Giochi, e la bandiera russa non sarà esposta alla cerimonia di apertura e non suonerà l’inno. Tutti gli atleti provenienti dalla Russia che riceveranno una dispensa speciale potranno competere solo come individui neutrali e il medagliere ufficiale mostrerà per sempre che la Russia ha vinto zero medaglie. Questa è stata la decisione presa oggi dal Comitato olimpico internazionale (Cio) in relazione alle pratiche di doping in Russia.

Il Comitato olimpico internazionale, dopo aver completato le sue indagini che hanno ribadito ciò che era noto da più di un anno, ha inflitto queste sanzioni alla Russia per doping sistematico così grave da non avere precedenti nella storia delle Olimpiadi. La decisione ha confermato che la Russia era colpevole di aver attuato un vasto programma di doping sostenuto dallo stato. Uno schema che poteva rivaleggiare forse solo con il famigerato programma condotto dalla Germania dell’Est negli anni ’60, ’70 e ’80. Ora il mondo dello sport attende di vedere quale sarà la risposta della Russia visto che alcuni funzionari avevano minacciato il boicottaggio se il Cio avesse emesso una punizione così severa.

Eppure tre mesi fa la Wada, l’Agenzia Mondiale Antidoping, aveva deciso di assolvere 95 dei primi 96 casi di atleti russi coinvolti nel maxi scandalo del doping di Stato emerso dopo la pubblicazione del rapporto McLaren ed esaminati nell’indagine sul sistematico programma statale russo di doping. “Le prove disponibili sono insufficienti per affermare che ci sia stata una violazione delle regole antidoping per questi sportivi”, scrisse allora Olivier Niggli, direttore generale dell’agenzia. La Wada ritiene che ci sia quello che è stato definito “doping di Stato” che avrebbe coinvolto direttamente l’agenzia antidoping della Federazione russa e il Ministero dello sport russo.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *