La Pink panthers gang dietro la tentata rapina a colpi di mitra in Sardegna?

29 Dic 2017 18:15 - di Redazione

C’è l’ombra della Pink panthers gang, la banda degli ex militari serbi, dietro la tentata rapina di stamane in Sardegna? Oppure si tratta di malavita locale? Comunque era un piano ben progettato quello della banda di malviventi che in mattinata ha tentato l’assalto al portavalori della Metropol sulla Ss 125 all’uscita dalla galleria nei pressi del bivio di Castiadas (Cagliari) bloccando la strada con un camion Iveco rubato nel nuorese due mesi fa. I carabinieri del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Cagliari, i Ris e i colleghi della compagnia di San Vito hanno lavorato tutta la mattina per repertare le tracce lasciate dai malviventi, che hanno agito almeno in quattro, tre a terra e uno sul camion. I militari hanno infatti trovato pieno riscontro alle testimonianze dell’equipaggio del furgone, che trasportava 250mila euro, in merito all’azione di fuoco ei banditi: sono stati trovati repertati 4 bossoli calibro 7.62 kalashnikov, dei quali due hanno colpito la fiancata sinistra del furgone, uno il montante in direzione dell’autista, segno evidente che i banditi hanno sparato per uccidere. L’autista del portavalori, con buona dose di coraggio, è riuscito a forzare il blocco stradale approfittando con una manovra di una sbavatura, un errore, dei banditi che hanno lasciato uno spazio tra il camion e il ciglio della strada, attraverso il quale è riuscito a passare il furgone. I banditi, dopo aver sparato con il kalashnikov, hanno abbandonato il piano dandosi alla fuga, probabilmente verso l’Ogliastra e Cagliari facendo perdere le loro tracce e usando altre auto nascoste nei paraggi. E’ scattata una gigantesca caccia all’uomo dopo l’allarme lanciato dall’equipaggio del portavalori, anche con l’aiuto dell’elicottero dei carabinieri di Elmas, ma invano. Sono scattate comunque perquisizioni e interrogatori in diversi centri della Sardegna. Soprattutto nell’Oristanese e nel Nuorese.

Commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *