La faccia tosta di Monti. Nega il golpe contro Berlusconi: «Ero io il più bravo»

23 Dic 2017 10:49 - di Guglielmo Federici

Ma che faccia tosta, ma che coraggio. Ancora fa discutere il racconto di Mario Monti, che ha dato una sua versione  del golpe contro Berlusconi del 2011 su cui ormai tutti concordano, a cominciare da nemici storici del Cav come Prodi. Monti era andato in audizione in Commissione banche e il discorso non poteva non toccare lo spread e la  situazione in Europa che ha fatto da cornice alla fine del governo Berlusconi e all’avvento dell’uomo della provvidenza, Mario Monti, che portò al suo governo lacrime e sangue con riforma Fornero annessa. Ebbene, le sue dichiarazioni appaiono imprecise. Nel 2011, ha spiegato, “l’Europa era attivissima nell’appoggio dell’Italia, un appoggio concreto e quotidiano in denaro, attraverso il programma di acquisti di titoli di Stato”, afferma. Ma nonostante ciò, ha proseguito Monti, “ci fu la fortissima salita dello spread”. Una fortissima salita che, anche in questo caso secondo molte ricostruzioni, fu innescata proprio dall’azione di quell’Europa che Monti difende a spada tratta. Ancora la “favola” dello spread, nonostante molti analisti ed economisti (Luca Ricolfi tra gli altri) abbiano rilevato come fosse il  frutto di un’operazione finanziaria innescata proprio in sede Ue, mentre i “fondamentali” economici italiani erano addirittura in ripresa.

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