Il padre picchia il ladro per difendere la figlia. Follia, il giudice lo condanna

2 Dic 2017 13:36 - di Augusta Cesari
prescrizione

Il ladro  è libero. Il padre che ha difeso la figlia ai domiciliari. E deve anche risarcire il rom con 1500 euro. Il danno oltre la beffa. Molto spesso alcune sentenze sembrano scritte con la penna intinta nella follia, come sembra a tutti gli effetti la storia di un padre, Simone P., cinquantenne, che  ha difeso la sua famiglia – sua figlia in particolare – da un furto in casa circa due anni fa avvenuto ad opera di un ladro rom: “Era il 17 agosto del 2015, due anni fa. Tornavo dal mare con la mia bambina, che allora aveva dieci anni, e dopo aver preso un gelato in piazzale Michelangelo intorno a mezzanotte arriviamo a casa. Entriamo, lei va verso il bagno e improvvisamente comincia a urlare. C’era una persona, un ladro, avrà avuto tra i venti e i venticinque anni. Un rom. Lui mi spinge per scappare, e io non ci ho più visto. Ho pensato solo alla ragazzina, ai pericoli che poteva correre”, spiega il cinquantenne a Libero.

Il ladro rom è libero, il padre no

Il padre, infatti, ha picchiato con furia il ladro. “E d’ altronde che cosa ne so di quello che poteva avere in mano? Allora sono partito col sinistro, poi con il destro, gli ho spaccato subito il setto nasale, gli ho buttato giù un paio di denti e lui è finito per terra. Intanto i vicini stavano chiamando la polizia”. Il racconto rievoca i momenti drammatici di una situazione che non si augura a nessuno. “Mia figlia è rimasta traumatizzata”. Cosa è accaduto in seguito? Semplice, il padre è sstato messo in croce: “Ho subìto un processo per lesioni aggravate, il rom si è presentato in carrozzina in tribunale per intenerire il giudice, e in effetti ci è riuscito. Alla fine mi sono beccato una condanna di un anno e sei mesi con la condizionale, e sette mesi li ho passati agli arresti domiciliari. Oltre a questo, tremila euro di danni, e per fortuna il mio avvocato è riuscito a ridurre il risarcimento a 1500 euro. Che comunque gli ho dovuto dare”. E proprio qualche giorno fa l’uomo ha incontrato il bandito tranquillo per strada a Firenze. «Simone non ha voluto fare ricorso in appello, non voleva avere più niente a che fare con questa storia». Morale amara: difendersi due volte, dai ladri in casa e da certa giustizia sembra una missione più impossibile dell’altra.

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