I medici in sciopero: il governo italiano smetta di trascurare la sanità

12 Dic 2017 17:49 - di Redazione

Difendere il diritto alla salute dei cittadini e difendere la legittimazione di tutti gli operatori sanitari. Sono queste le principali motivazioni dello sciopero nazionale di 24 ore dei medici e dirigenti sanitari, che oggi incrociano le braccia davanti al ministero dell’Economia a Roma. “Siamo in un momento di crisi, la nostra sanità, che era la più bella del mondo, è drammaticamente in declino per il definanziamento progressivo avvenuto soprattutto negli ultimi cinque anni – spiega Andrea Filippi, segretario nazionale Fp Cgil Medici – L’economia avanza, il Pil cresce, e la sanità continua ad essere sacrificata. L’ultima legge di bilancio fondamentalmente procede soltanto su bonus propagandistici o mance elettorali, e non mette mano minimamente alla riforma del Servizio sanitario nazionale. Non c’è più nessun progetto di reale promozione del diritto alla salute per la cittadinanza”. “Il sotto finanziamento del Servizio sanitario nazionale a cascata porta anche a un mancato rinnovo del contratto da circa otto anni – denuncia Guido Quici, presidente nazionale Cimo – Le Regioni in questi anni hanno avuto risorse decenti e a loro volta non sono state neanche capaci di risparmiare. Di conseguenza, tutto poi si ripercuote sull’offerta sanitaria. Da un lato il cittadino ha meno servizi, e contemporaneamente i medici non sono valorizzati. Si ha quindi una tendenza verso una sanità che definiamo di tipo privato, integrativa, sostitutiva complementare. Occorre aumentare i Lea. Questo sciopero è sicuramente per il rinnovo del contratto e per l’aumento del salario della dirigenza, ma – sottolinea – è soprattutto a difesa dei cittadini che trovano sempre meno opportunità per potersi curare. Il governo ci deve credere, se crede nella sanità pubblica, deve investire. Negli ultimi anni – ribadisce – è mancata una visione politica della sanità che, invece, viene considerata come un ramo secco”. “Le richieste che facciamo sono: adeguare il finanziamento del fondo sanitario nazionale alle reali esigenze del Paese e in linea con quanto stabilito dagli altri Paesi europei, rinnovare senza indugi i contratti di lavoro e procedere a quelle assunzioni indispensabili per mantenere l’efficienza e la sicurezza delle cure del Ssn”, conclude Giorgio Cavallero, vice segretario nazionale Anaao Assomed. “Come Regioni viviamo le stesse frustrazioni e difficoltà che vivono i medici, di non riuscire ad avere le risorse necessarie per sostenere il rinnovo dei contratti e soprattutto per l’assunzione di personale. Quindi oggi siamo solidali con i medici” in sciopero, “e chiediamo al governo nazionale di investire maggiormente in sanità e valorizzare le Regioni virtuose come la nostra, dando la possibilità di utilizzare in modo più autonomo e flessibile le nostre risorse”. Così l’assessore al Welfare della Lombardia, Giulio Gallera, rispondendo ai giornalisti a margine dell’inaugurazione delle nuove sale chirurgiche hi-tech del Policlinico di Milano.

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