Brignano contro la Mazzamauro: la verità in questa clip, la sua è una fake news

22 Dic 2017 17:40 - di Paolo Lami

Un filmato di 25 secondi. E due parole: fake news. Così il comico Enrico Bignano reagisce alle accuse di violenza contro l’attrice Anna Mazzamauro che sarebbero avvenute nei mesi scorsi sul set del film di Brizzi “Poveri ma ricchi“. La Mazzamauro non ha mai nominato Brignano. Ma l’identikit, alla fine, gli si attagliava così bene che la Rete lo ha “condannato” a prescindere. E lui si è visto costretto a intervenire: «Da quattro giorni sto vivendo in un incubo, perché il mio nome è stato tirato fuori dal web, è una fake news», si accalora il comico rompendo il silenzio. Al “Fatto Quotidiano” mostra un filmato che smentisce le accuse della Mazzamauro. «Sono stata presa al collo e strattonata da un comico», aveva accusato la Mazzamauro.

«La Mazzamauro non ha mai fatto nomi. Fino a ieri – si sfoga Brignano – ho pensato di mantenere la calma, perché non c’è nulla da smentire e per proteggere una donna anziana quanto mia madre. Ma ora sono costretto a far vedere il filmato che dimostra che questa signora sta mentendo».

Nel video di bassa qualità della scena incriminata che Brignano mostra alla giornalista del Fatto Patrizia De Rubertis, fornito dalla produzione del film, la Wildside, che tuttavia non ha rilasciato la liberatoria per la sua diffusione «per paura di manipolazioni», non sembra essere presente alcun episodio di violenza da parte dell’attore, che si limiterebbe a redarguire la Mazzamauro sui tempi di una battuta. Ma dalla clip mancano, sottolinea il quotidiano, il ciak d’inizio e quello finale. Nello spezzone di ciak incriminato la famiglia Tucci di cui fanno parte, nella finzione, Brignano e la Mazzamauro, scopre di aver vinto 100 mila euro. Brignano alza le braccia della Mazzamauro per esultare insieme a lei che si allontana per poi dire la sua battuta. Ma i tempi sono sbagliati. E il comico le urla: «Non adesso». «Non ho capito», replica l’ex-signorina Silvani.

«Non c’è stata nessuna violenza, nessun referto medico, degenza, denuncia ai carabinieri che dimostri questa violenza – giura l’attore, che si dice arrabbiato con tutti, anche con la produzione -. Mancano le prove».

«Una donna senza timpano – si chiede Brignano – può continuare a girare un film? Il giorno dopo è tornata sul set. Questo sistema – aggiunge – si chiama inquisizione e sta avvenendo in un Paese schizofrenico, dove non si capisce più cosa sia vero e cosa verosimile. Qui si vuole solo la condanna, il sangue».

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